Il contributo prende le mosse dalla nuova previsione legislativa in tema di applicazione delle fattispecie di surrogazione di maternità nei confronti del cittadino che commetta i fatti all’estero, per analizzare entro quali limiti l’esercizio della giurisdizione prescrittiva extraterritoriale possa dirsi conforme ai principi fondamentali del diritto penale, in particolare laddove il legislatore intenda prescindere dalle condizioni di procedibilità generalmente stabilite dall’art. 9 Cp e dal requisito implicito della doppia incriminazione. Successivamente si cercherà di dimostrare come la discrezionalità legislativa, pur confortata dall’assenza di preclusioni da parte del diritto internazionale in ordine ai criteri di giurisdizione da adottare, debba comunque sottostare al sindacato di proporzionalità sulla scelta di incriminazione extraterritoriale, sia nell’ambito del giudizio della Corte costituzionale, sia nel contesto del balancing test a cui è chiamata la Corte di Strasburgo in relazione alle interferenze dell’autorità nazionale sull’esercizio dei diritti convenzionali “derogabili”.
GIURISDIZIONE PENALE EXTRATERRITORIALE E SURROGAZIONE DI MATERNITÀ: CRITICITÀ DELL’ADOZIONE INCONDIZIONATA DEL CRITERIO DI PERSONALITÀ ATTIVA NELLA LEGGE “VARCHI”
tigano
2024-01-01
Abstract
Il contributo prende le mosse dalla nuova previsione legislativa in tema di applicazione delle fattispecie di surrogazione di maternità nei confronti del cittadino che commetta i fatti all’estero, per analizzare entro quali limiti l’esercizio della giurisdizione prescrittiva extraterritoriale possa dirsi conforme ai principi fondamentali del diritto penale, in particolare laddove il legislatore intenda prescindere dalle condizioni di procedibilità generalmente stabilite dall’art. 9 Cp e dal requisito implicito della doppia incriminazione. Successivamente si cercherà di dimostrare come la discrezionalità legislativa, pur confortata dall’assenza di preclusioni da parte del diritto internazionale in ordine ai criteri di giurisdizione da adottare, debba comunque sottostare al sindacato di proporzionalità sulla scelta di incriminazione extraterritoriale, sia nell’ambito del giudizio della Corte costituzionale, sia nel contesto del balancing test a cui è chiamata la Corte di Strasburgo in relazione alle interferenze dell’autorità nazionale sull’esercizio dei diritti convenzionali “derogabili”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.