Obiettivo. Valutare la pervietà a medio-lungo termine delle occlusioni croniche complete (estese dall’origine sino al canale di Hunter) dell’arteria femorale superficiale (AFS) trattate mediante angioplastica (PTA) e/o stenting. Materiali e metodi. Lo studio include 21 pazienti con occlusione completa dell’AFS e buon run-off distale (2 o 3 vasi pervi) sottoposti a ricanalizzazione endovascolare nel periodo compreso tra febbraio 2002 e marzo 2005. Tutti i pazienti erano sintomatici con claudicatio severa o ischemia critica. In tutti questi casi la ricanalizzazione è stata effettuata con approccio controlaterale cross-over mediante angioplastica transluminale (PTA) e stenting solo nelle evenienze in cui la PTA ha fornito risultati insoddisfacenti, per ritorno elastico di parete (recoil) e complicanze tipo dissezione; nelle occlusioni in prevalenza calcifiche e nei casi in cui non si è guadagnato il lume vero dell’AFS, è stata utilizzata la tecnica di angioplastica subintimale. Il follow-up è stato condotto mediante valutazione clinica ed eco-color-Doppler a 6, 12 mesi, e successivamente annualmente (range da 6 a 55 mesi, valore medio: 23 mesi). Risultati. Il successo tecnico immediato è stato ottenuto in tutti i casi (100%), con ricanalizzazione completa dell’arteria femorale superficiale documentata al controllo angiografico post-procedura. Si sono verificate 2/21 embolie distali (9,5%), trattate con successo mediante trombolisi loco-regionale. Il tasso di pervietà primaria a 6, 12, 24, 32 e 44 mesi è stato, rispettivamente, del 93,3%, 69,2%, 72,7%, 62,5% e 40%; il tasso di pervietà secondaria a 6, 12 e 24 mesi del 100%, 84,6% e 81,8%.Conclusioni. La ricanalizzazione percutanea delle occlusioni croniche complete dell’AFS, nella nostra serie, ha mostrato buoni tassi di pervietà primaria e secondaria a medio e lungo termine con un basso tasso di complicanze periprocedurali; le ri-occlusioni possono essere trattate con tecnica percutanea, che garantisce un soddisfacente tasso di pervietà secondaria.
Trattamento percutaneo delle occlusioni croniche complete dell’arteria femorale superficiale
LAGANÀ D;
2007-01-01
Abstract
Obiettivo. Valutare la pervietà a medio-lungo termine delle occlusioni croniche complete (estese dall’origine sino al canale di Hunter) dell’arteria femorale superficiale (AFS) trattate mediante angioplastica (PTA) e/o stenting. Materiali e metodi. Lo studio include 21 pazienti con occlusione completa dell’AFS e buon run-off distale (2 o 3 vasi pervi) sottoposti a ricanalizzazione endovascolare nel periodo compreso tra febbraio 2002 e marzo 2005. Tutti i pazienti erano sintomatici con claudicatio severa o ischemia critica. In tutti questi casi la ricanalizzazione è stata effettuata con approccio controlaterale cross-over mediante angioplastica transluminale (PTA) e stenting solo nelle evenienze in cui la PTA ha fornito risultati insoddisfacenti, per ritorno elastico di parete (recoil) e complicanze tipo dissezione; nelle occlusioni in prevalenza calcifiche e nei casi in cui non si è guadagnato il lume vero dell’AFS, è stata utilizzata la tecnica di angioplastica subintimale. Il follow-up è stato condotto mediante valutazione clinica ed eco-color-Doppler a 6, 12 mesi, e successivamente annualmente (range da 6 a 55 mesi, valore medio: 23 mesi). Risultati. Il successo tecnico immediato è stato ottenuto in tutti i casi (100%), con ricanalizzazione completa dell’arteria femorale superficiale documentata al controllo angiografico post-procedura. Si sono verificate 2/21 embolie distali (9,5%), trattate con successo mediante trombolisi loco-regionale. Il tasso di pervietà primaria a 6, 12, 24, 32 e 44 mesi è stato, rispettivamente, del 93,3%, 69,2%, 72,7%, 62,5% e 40%; il tasso di pervietà secondaria a 6, 12 e 24 mesi del 100%, 84,6% e 81,8%.Conclusioni. La ricanalizzazione percutanea delle occlusioni croniche complete dell’AFS, nella nostra serie, ha mostrato buoni tassi di pervietà primaria e secondaria a medio e lungo termine con un basso tasso di complicanze periprocedurali; le ri-occlusioni possono essere trattate con tecnica percutanea, che garantisce un soddisfacente tasso di pervietà secondaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.