Obiettivo. Scopo di questo lavoro è stato verificare la fattibilità e l’efficacia del trattamento ibrido degli aneurismi isolati dell’arco aortico. Materiali e metodi. Nel periodo compreso tra dicembre 2000 e dicembre 2006, sono stati selezionati 14 pazienti affetti da 14 aneurismi isolati dell’arco aortico. Tutti coinvolgevano la succlavia sinistra, 4 il tronco anonimo e 3 la carotide sinistra. In tutti i pazienti è stata esclusa intenzionalmente la succlavia sinistra e posizionata un’endoprotesi retta; in 4 pazienti è stata effettuata una trasposizione completa dei tronchi epiaortici mentre in altri 4 pazienti è stato effettuato un by-pass carotidocarotideo, in un caso associato a by-pass carotidosucclavio. Il planning è stato effettuato con angiotomografia computerizzata multi-strato (angio-TCMS), talvolta associata ad endoscopia virtuale. Il follow-up è stato effettuato con angio-TCMS a 1, 3, 6 e 12 mesi, in seguito annualmente. Risultati. Abbiamo ottenuto un successo tecnico immediato nel 100% dei casi. Si sono verificate 4 ischemie cerebrali (3 ischemie cerebrali transitorie e 1 stroke). Durante il follow-up (range 12–48 mesi, medio 21 mesi) abbiamo osservato 2 endoleak di tipo I, trattati con cuffia protesica associata in un caso alla trasposizione dei grossi vasi e 2 endoleak di tipo II, trattati mediante embolizzazione. Conclusioni. Il trattamento ibrido degli aneurismi dell’arco è fattibile e garantisce buoni risultati a breve termine, ma richiede un attento planning. Sono necessari ulteriori studi per verificare i risultati a medio e lungo termine.

Trattamento ibrido degli aneurismi isolati dell’arco aortico

LAGANÀ D;
2009-01-01

Abstract

Obiettivo. Scopo di questo lavoro è stato verificare la fattibilità e l’efficacia del trattamento ibrido degli aneurismi isolati dell’arco aortico. Materiali e metodi. Nel periodo compreso tra dicembre 2000 e dicembre 2006, sono stati selezionati 14 pazienti affetti da 14 aneurismi isolati dell’arco aortico. Tutti coinvolgevano la succlavia sinistra, 4 il tronco anonimo e 3 la carotide sinistra. In tutti i pazienti è stata esclusa intenzionalmente la succlavia sinistra e posizionata un’endoprotesi retta; in 4 pazienti è stata effettuata una trasposizione completa dei tronchi epiaortici mentre in altri 4 pazienti è stato effettuato un by-pass carotidocarotideo, in un caso associato a by-pass carotidosucclavio. Il planning è stato effettuato con angiotomografia computerizzata multi-strato (angio-TCMS), talvolta associata ad endoscopia virtuale. Il follow-up è stato effettuato con angio-TCMS a 1, 3, 6 e 12 mesi, in seguito annualmente. Risultati. Abbiamo ottenuto un successo tecnico immediato nel 100% dei casi. Si sono verificate 4 ischemie cerebrali (3 ischemie cerebrali transitorie e 1 stroke). Durante il follow-up (range 12–48 mesi, medio 21 mesi) abbiamo osservato 2 endoleak di tipo I, trattati con cuffia protesica associata in un caso alla trasposizione dei grossi vasi e 2 endoleak di tipo II, trattati mediante embolizzazione. Conclusioni. Il trattamento ibrido degli aneurismi dell’arco è fattibile e garantisce buoni risultati a breve termine, ma richiede un attento planning. Sono necessari ulteriori studi per verificare i risultati a medio e lungo termine.
2009
Aneurisma arco aortico · Aneurismi aortici ·
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/13200
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