Through the analysis of two opposing methodological strategies that, on the one hand, to ascribe prescriptive traits to indicators, characteristic of programmatic scenarios inspired by instrumental rationality and, secondly, support the importance of a semantic approach to the construction of indicators in social research and in the evaluation, the essay attempts to highlight how the reflexivity and the argumentation must represent crucial elements. Strongly inspired by constructivist epistemology and by the need to anchor the social reality to shared horizons of meaning, the paper assigns to the reflexivity and to argumentation the value of a cognitive style and assessment that, in complex environments and studded with alternative decision, requires the exercise of "located" rationality. Of special relevance is the criterion of reasonableness in the choice of indicators: the reasonableness invokes a principle of “including pluralism” that eschews determinism and the normativity of procedures and, in the name of the effectiveness and appropriateness, assigns to interpretation the task to search the links of "adequate causation" between issues, contexts and programs.

Attraverso l’analisi di due opposte strategie metodologiche che, da una parte, attribuiscono agli indicatori tratti prescrittivi, caratteristici di scenari programmatici ispirati alla razionalità strumentale e, dall’altra, sostengono la rilevanza di un approccio semantico alla costruzione degli indicatori nella ricerca sociale e nella valutazione, il saggio cerca di evidenziare come la riflessività e l’argomentazione debbano rappresentarne elementi cruciali. Fortemente ispirato all’epistemologia costruttivista e alla necessità di ancorare la realtà sociale a significati condivisi, co-costruiti e, perciò, collocabili in comuni orizzonti di senso, il contributo ascrive la riflessività e l’argomentazione ad uno stile cognitivo e valutativo che, in ambienti complessi e tempestati di alternative decisionali, postula l’esercizio di una razionalità “situata”. Particolare rilevanza assume il criterio della ragionevolezza nella scelta degli indicatori: la ragionevolezza invoca un principio di pluralismo “comprendente” che rifugge dal determinismo e dalla normatività delle procedure performative e, in nome dell’efficacia e dell’appropriatezza, ascrive all’interpretazione la ricerca dei nessi di “causalità adeguata” tra problemi, contesti e programmi.

L'indicatore riflessivo: logica argomentativa ed ermeneutica nei processi di costruzione

VENNERI, Eleonora
2010-01-01

Abstract

Through the analysis of two opposing methodological strategies that, on the one hand, to ascribe prescriptive traits to indicators, characteristic of programmatic scenarios inspired by instrumental rationality and, secondly, support the importance of a semantic approach to the construction of indicators in social research and in the evaluation, the essay attempts to highlight how the reflexivity and the argumentation must represent crucial elements. Strongly inspired by constructivist epistemology and by the need to anchor the social reality to shared horizons of meaning, the paper assigns to the reflexivity and to argumentation the value of a cognitive style and assessment that, in complex environments and studded with alternative decision, requires the exercise of "located" rationality. Of special relevance is the criterion of reasonableness in the choice of indicators: the reasonableness invokes a principle of “including pluralism” that eschews determinism and the normativity of procedures and, in the name of the effectiveness and appropriateness, assigns to interpretation the task to search the links of "adequate causation" between issues, contexts and programs.
2010
9788856816129
Attraverso l’analisi di due opposte strategie metodologiche che, da una parte, attribuiscono agli indicatori tratti prescrittivi, caratteristici di scenari programmatici ispirati alla razionalità strumentale e, dall’altra, sostengono la rilevanza di un approccio semantico alla costruzione degli indicatori nella ricerca sociale e nella valutazione, il saggio cerca di evidenziare come la riflessività e l’argomentazione debbano rappresentarne elementi cruciali. Fortemente ispirato all’epistemologia costruttivista e alla necessità di ancorare la realtà sociale a significati condivisi, co-costruiti e, perciò, collocabili in comuni orizzonti di senso, il contributo ascrive la riflessività e l’argomentazione ad uno stile cognitivo e valutativo che, in ambienti complessi e tempestati di alternative decisionali, postula l’esercizio di una razionalità “situata”. Particolare rilevanza assume il criterio della ragionevolezza nella scelta degli indicatori: la ragionevolezza invoca un principio di pluralismo “comprendente” che rifugge dal determinismo e dalla normatività delle procedure performative e, in nome dell’efficacia e dell’appropriatezza, ascrive all’interpretazione la ricerca dei nessi di “causalità adeguata” tra problemi, contesti e programmi.
Indicatori, Riflessività, Argomentazione, Ragionevolezza; Indicators, Reflexivity, Argumentation, Reasonableness
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/15839
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