Il volume viene ripubblicato forse con qualche anno di “ritardo” rispetto a quanto la sua irreperibilità sul mercato librario e sull’orizzonte degli affetti avrebbe meritato e richiesto e certamente anche di più rispetto alle attese di quanti hanno apprezzato ed amato l’Autore. Le sollecitazioni a ripubblicare il volume sono venute da più parti e confesso di aver sofferto in prima persona per questo “ritardo”, in realtà non particolarmente lungo.Ma una confidenza, che è anche una confessione emotiva, mi sia consentita, la soggezione che mi ha legato al Maestro pur nell’affabilità e nella dimestichezza personale, la consapevolezza di una mia inadeguatezza rispetto all’uomo ed al suo magistero, il rossore che mi ha sempre pervaso nel solo sfiorare le pagine del volume e la certezza che anche solo sfiorandole avrei potuto alterare, involontariamente, non il senso di una frase o di un’espressione, che sarebbe imperdonabile, ma anche solo una punteggiatura, di cui Tomeo era custode particolarmente geloso quanto rigoroso, mi hanno trattenuto nella riflessione e nell’incertezza.Mi sono chiesto più volte se non fosse più opportuno lasciare l’emozione del volume alla memoria di chi ne ha avuto ricordo e fatto lettura diretta piuttosto che trasmetterla a chi, specie agli studiosi più giovani, non sono toccati in sorte questo ricordo e questa emozione.Ha prevalso questa ultima scelta, ma con una dose di sofferenza che un atteggiamento “cauteloso”, come avrebbe detto Tomeo, nel toccare le pagine del libro non è riuscito ad eliminare né a mitigare.Ma il libro non doveva morire, era un imperativo superiore alla sofferenza che derivava dal maneggiare le pagine stesse del volume, ingiallite più dal rimpianto che dal tempo trascorso.

Prefazione

BILOTTA B
2013-01-01

Abstract

Il volume viene ripubblicato forse con qualche anno di “ritardo” rispetto a quanto la sua irreperibilità sul mercato librario e sull’orizzonte degli affetti avrebbe meritato e richiesto e certamente anche di più rispetto alle attese di quanti hanno apprezzato ed amato l’Autore. Le sollecitazioni a ripubblicare il volume sono venute da più parti e confesso di aver sofferto in prima persona per questo “ritardo”, in realtà non particolarmente lungo.Ma una confidenza, che è anche una confessione emotiva, mi sia consentita, la soggezione che mi ha legato al Maestro pur nell’affabilità e nella dimestichezza personale, la consapevolezza di una mia inadeguatezza rispetto all’uomo ed al suo magistero, il rossore che mi ha sempre pervaso nel solo sfiorare le pagine del volume e la certezza che anche solo sfiorandole avrei potuto alterare, involontariamente, non il senso di una frase o di un’espressione, che sarebbe imperdonabile, ma anche solo una punteggiatura, di cui Tomeo era custode particolarmente geloso quanto rigoroso, mi hanno trattenuto nella riflessione e nell’incertezza.Mi sono chiesto più volte se non fosse più opportuno lasciare l’emozione del volume alla memoria di chi ne ha avuto ricordo e fatto lettura diretta piuttosto che trasmetterla a chi, specie agli studiosi più giovani, non sono toccati in sorte questo ricordo e questa emozione.Ha prevalso questa ultima scelta, ma con una dose di sofferenza che un atteggiamento “cauteloso”, come avrebbe detto Tomeo, nel toccare le pagine del libro non è riuscito ad eliminare né a mitigare.Ma il libro non doveva morire, era un imperativo superiore alla sofferenza che derivava dal maneggiare le pagine stesse del volume, ingiallite più dal rimpianto che dal tempo trascorso.
2013
9788849839159
Diritto ; Conflitto; Struttura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/17849
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