INTRODUZIONE: La via transorale rimane ancora oggi il gold standard negli approcci alla porzione anteriore della giunzione craniocervicale. Lo sviluppo di procedure endoscopiche ha reso possibile l’odontoidectomia tramite un approccio mini-invasivo endoscopico endonasale, potenzialmente riducendo l’incidenza di complicanze. OBIETTIVI: Riportiamo la nostra esperienza preliminare nella odontoidectomia endoscopica endonasale in "one stage". MATERIALI E METODI: Presso la Clinica Neurochirurgica dell’Università degli Studi di Messina, 3 pazienti, età media 70 anni (63-84), affetti da compressione bulbo-midollare anteriore non riducibile, sono stati sottoposti ad odontoidectomia endoscopica endonasale, utilizzando endoscopi rigidi 18 cm 4 mm 0° e 30°, e successiva stabilizzazione occipito-cervicale con sistema Vertex (Medtronic®, Minneapolis, Minnesota, USA) in one-stage. Tutti i pazienti presentavano all’ingresso un quadro di tetraparesi spastica di diversa gravità, con un punteggio mRS di 1, 3 e 4, rispettivamente. Uno studio preoperatorio Angio-TC a strato sottile della colonna cervicale è stato eseguito al fine di ottenere una valutazione dettagliata delle strutture vascolari e ossee del rachide cervicale superiore. La risonanza magnetica è stata utilizzata per valutare l’entità dell’effetto compressivo sul parenchima nervoso, mentre la TC è stata utilizzata per la neuronavigazione. Durante la procedura chirurgica l’utilizzo del neuronavigatore ha permesso di valutare progressivamente l'estensione della resezione del dente, mentre la fluoroscopia ed il sistema O-arm (Medtronic®, Minneapolis, Minnesota, USA) sono stati utilizzati per valutare il corretto posizionamento del sistema di stabilizzazione occipito-cervicale. Nell’immediato periodo postoperatorio tutti i pazienti sono stati sottoposti a studio TC per valutare l'entità della rimozione ossea ed a risonanza magnetica per valutare la decompressione ottenuta. Abbiamo retrospettivamente analizzato tutti i casi, riportando l’outcome neurologico e radiologico. RISULTATI E CONCLUSIONI: L’odontoidectomia endoscopica endonasale è una procedura sicura, efficace e ben tollerata. La limitata incisione del rinofaringe evita la manipolazione chirurgica del palato molle, riducendo l’incidenza di complicanze infettive. La procedura in "one-stage" riduce significativamente la morbilità, con una minore durata della degenza ospedaliera, ed un minor disagio per il paziente (evitando la trazione con halo-vest), garantendo inoltre tempi di recupero minori.

Esperienza preliminare nell’odontoidectomia per via endoscopica endonasale in “one-stage”

La Torre Domenico;
2015-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: La via transorale rimane ancora oggi il gold standard negli approcci alla porzione anteriore della giunzione craniocervicale. Lo sviluppo di procedure endoscopiche ha reso possibile l’odontoidectomia tramite un approccio mini-invasivo endoscopico endonasale, potenzialmente riducendo l’incidenza di complicanze. OBIETTIVI: Riportiamo la nostra esperienza preliminare nella odontoidectomia endoscopica endonasale in "one stage". MATERIALI E METODI: Presso la Clinica Neurochirurgica dell’Università degli Studi di Messina, 3 pazienti, età media 70 anni (63-84), affetti da compressione bulbo-midollare anteriore non riducibile, sono stati sottoposti ad odontoidectomia endoscopica endonasale, utilizzando endoscopi rigidi 18 cm 4 mm 0° e 30°, e successiva stabilizzazione occipito-cervicale con sistema Vertex (Medtronic®, Minneapolis, Minnesota, USA) in one-stage. Tutti i pazienti presentavano all’ingresso un quadro di tetraparesi spastica di diversa gravità, con un punteggio mRS di 1, 3 e 4, rispettivamente. Uno studio preoperatorio Angio-TC a strato sottile della colonna cervicale è stato eseguito al fine di ottenere una valutazione dettagliata delle strutture vascolari e ossee del rachide cervicale superiore. La risonanza magnetica è stata utilizzata per valutare l’entità dell’effetto compressivo sul parenchima nervoso, mentre la TC è stata utilizzata per la neuronavigazione. Durante la procedura chirurgica l’utilizzo del neuronavigatore ha permesso di valutare progressivamente l'estensione della resezione del dente, mentre la fluoroscopia ed il sistema O-arm (Medtronic®, Minneapolis, Minnesota, USA) sono stati utilizzati per valutare il corretto posizionamento del sistema di stabilizzazione occipito-cervicale. Nell’immediato periodo postoperatorio tutti i pazienti sono stati sottoposti a studio TC per valutare l'entità della rimozione ossea ed a risonanza magnetica per valutare la decompressione ottenuta. Abbiamo retrospettivamente analizzato tutti i casi, riportando l’outcome neurologico e radiologico. RISULTATI E CONCLUSIONI: L’odontoidectomia endoscopica endonasale è una procedura sicura, efficace e ben tollerata. La limitata incisione del rinofaringe evita la manipolazione chirurgica del palato molle, riducendo l’incidenza di complicanze infettive. La procedura in "one-stage" riduce significativamente la morbilità, con una minore durata della degenza ospedaliera, ed un minor disagio per il paziente (evitando la trazione con halo-vest), garantendo inoltre tempi di recupero minori.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/20594
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact