INTRODUZIONE: La terapia con Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo (TCR) è un sistema terapeutico che in maniera in buona parte innovativa utilizza il trasferimento di cariche elettriche all'interno dell'organismo per scopi terapeutici. Le cariche elettriche utilizzate sono quelle presenti all'interno dei tessuti biologici: esse vengono spostate nell'ambito di un condensatore, utilizzando due diverse tipologie di elettrodi, (1) definiti rispettivamente capacitivo e resistivo . Questa forma di trasferimento energetico ha tre caratteristiche principali: cessione di energia biocompatibile e attiva sulle soglie energetiche del metabolismo cellulare e subcellulare; efficacia anche sui tessuti poco reattivi per la loro natura fibrotica e resistente ai trattamenti; specificità di azione in base alla tipologia del tessuto (muscolare e/o fibroconnetivale) connessa alla duplice modalità tenologica capacitiva e resistiva. Il TCR è una forma di terapia che riattiva i naturali processi fisiologici del metabolismo tissutale, che trasferisce energia biocompatibile che permette di sollecitare i tessuti agendo all'interno, perciò senza inutili dissipazioni d’energia. A differenza di molte altre forme elettromedicali, i vantaggi TCR derivano dal fatto che la corrente non è presente per contatto diretto, ma come movimento d’attrazione e repulsione delle cariche elettriche. Questo meccanismo d'azione crea una forte stimolazione a livello cellulare, innescando i naturali processi riparativi dell'organismo; in sostanza induce il paziente a collaborare (2,3) biologicamente alla sua guarigione . La Biostimolazione dei tessuti genera una forte vasodilatazione con un incremento della circolazione sanguigna, la scomparsa del dolore, la riduzione della contrattura muscolare, il riassorbimento degli edemi. Nell'uso dell'apparecchiatura è riferito il sollievo immediato dal dolore. L'eliminazione del dolore è un effetto percepito dal paziente spesso sin dalla prima seduta. Questo stato facilita e rende più efficaci le successive manovre riabilitative, che sono attuate su muscoli e tendini già resi meno contratti; riduzione dei tempi della terapia. L'assenza di dolore permette di spingere in profondità il massaggio ottenendo dei (4) risultati più rapidi e allo stesso tempo più stabili . L'uso dell'apparecchiatura TCR è facile e i livelli energetici del massaggio con la tecnologia e i prodotti, utilizzabili all’interfaccia elettrodo-cute, possono essere modulati in funzione delle necessità e della risposta del paziente; si possono ottenere: nessun effetto collaterale e sedute più frequenti. L'incremento omogeneo della temperatura generato dall'elettrodo è privo d’effetti collaterali e soprattutto non provoca surriscaldamenti della cute. La terapia può quindi essere ripetuta, laddove richiesto, anche più volte nell'arco della stessa giornata, a tutto vantaggio dei tempi di recupero. Nel trattamento riabilitativo il TCR integra l'intervento terapeutico nelle patologie osteoarticolari acute e croniche(5). L'efficacia della Tecarterapia è al momento supportata da risultati clinici documentati da studi effettuati presso centri universitari internazionali e italiani. Essa è impiegata nelle terapie riabilitative per il recupero di: distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti e borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivannti, artralgie croniche di varia eziologia(6). L'apparente assenza di controindicazioni ed effetti collaterali, ha dimezzato i tempi di recupero motorio, garantendone durata e stabilità dello stesso. L'obiettivo del presente studio è quello di valutare e comparare gli effetti dell'utilizzo del TCR nella gestione del dolore in diversi distretti esaminati in un gruppo di pazienti. Il fine che ci proponiamo è quello di creare un protocollo verificabile e riproponibile. MATERIALI E METODI: Pazienti Per quanto riguarda le dimensioni del campione sono stati selezionati 60 pazienti con le seguenti caratteristiche:  Presenza di dolore cervicale (a) e lombare (b) da patologia posturale e/o osteoarticolari minore; Sindrome del M. Piriforme (c)  Età compresa tra i 30 e i 70 anni  Valore VAS, alla visita iniziale, uguale o superiore a 5 nell'ultima settimana. Sono stati esclusi i pazienti che presentavano : o Segni d’irritazione radicolare o Anamnesi patologia neoplastica o Pregressi interventi chirurgici: al rachide e/o agli arti inferiori, nei sei mesi precedenti o Assunzione di terapia farmacologia os/im con analgesici e/o miorilassanti nei 15 gg precedenti o Terapia infiltrativa con corticosteroidi nel muscolo piriforme nei 30 gg precedenti il trattamento; Ai pazienti inoltre è stato vietato: di assumere qualunque tipo di farmaco antiinfiammatorio, antalgico o miorilassante durante tutta la durata del trattamento; di sottoporsi in contemporanea ad altro tipo di terapia fisica strumentale, al fine di non alterare i risultati dello studio. Viene seguito un modulo di randomizzazione per cui i pazienti arrivati alla nostra osservazione in ambulatorio vengono inseriti nei diversi gruppi trattati con TCR più massoterapia. Disegno dello studio Sono stati previsti 4 controlli clinici da T0 a T3: il primo (T0) preliminare all’inizio del ciclo di trattamento, l’ultimo (T3) a distanza di 1 mese dall’inizio della terapia. Nel corso della prima visita (T0):  il protocollo di ricerca viene spiegato al paziente  si registrano i dati del paziente;  si sottopone ad una prima valutazione con le schede scelte per lo studio quotidiano del grado di disabilità, generato dal dolore presente nei distretti trattati;  si registra su un diario l'intensità quotidiana del dolore su scala VAS a partire dal giorno di inizio della terapia ;  si consegna il calendario degli appuntamenti per la terapia (10 sedute) e per le visite di controllo (dopo la quarta e dopo l'ultima seduta) in cui vengono nuovamente somministrate le scale di valutazione utilizzate. La seconda visita (T1) corrisponde al giorno di quinta seduta di trattamento e comprende la rivalutazione con le varie scale. La terza visita (T2) dopo l'ultima seduta di trattamento: oltre all'esame clinico vengono di nuovo somministrate le scale. Si programma in questa sede un’ulteriore visita di controllo a 15 giorni per studiare il follow-up. Dopo 30 gg (T3) si esegue la visita clinica completa e la risomministrazione delle scale. (7) Le misure di outcome utilizzate sono state : (8)  Short Form McGill Pain Assessment Questionnaire .  Scala NRS  Scala VAS, per valutare le variazioni nella percezione soggettiva del dolore  FIM motoria (privata dei 5 items relativi alle attività cognitive) per valutare l'autonomia funzionale nelle ADL. Strumentazione La tecnologia TCR da noi utilizzata si avvale di un apparecchio (TECAR*HTCR 901). Lo strumento funziona, come già descritto, con due diverse modalità: quella capacitiva e quella resistiva, attraverso due diversi tipi di elettrodi. Con l'elettrodo capacitivo, rivestito di materiale isolante ceramizzato, l'azione è concentrata nella zona muscolare. Con l'elettrodo resistivo, non rivestito di materiale isolante, l'azione si sviluppa nei punti più resistenti dei tessuti (tendini, legamenti). Modalità terapeutiche Tutti i pazienti sono stati sottoposti al medesimo trattamento. Ogni applicazione ha previsto una durata di 30 minuti, utilizzando la massima potenza consentita dalla sensibilità del paziente al rialzo termico tissutale. Si è iniziato con 12 minuti di trattamento capacitivo, eseguito con massaggio circolare della zona interessata, associato ad un massaggio eseguito trasversalmente lungo l'asse maggiore del muscolo; hanno seguito 12 minuti di trattamento in modalità resistiva, associando una cinesiterapia passiva per il trattamento selettivo dei muscoli; infine sono stati effettuati 6 minuti di modalità capacitiva atermica eseguita a scopo rilassante per favorire la dissipazione del calore accumulato con la modalità capacitiva. Il protocollo ha previsto 10 sedute a cadenza quotidiana dal lunedì al venerdì per 2 settimane consecutive. RISULTATI: In nessun caso si è osservata una modificazione in senso negativo del quadro patologico dal punto di vista clinico, né si è avuta la comparsa d’effetti collaterali d’alcun tipo. Tutti i pazienti hanno riferito un miglioramento del sintomo “dolore” e un miglioramento dell'autonomia funzionale fin dalle prime applicazioni. I risultati ottenuti nei tre Gruppi (a,b,c) rispetto ai parametri esaminati sono riportati nelle rispettive seguenti tabelle I, II e III. N° pazienti min max media DS Variaz. % VAS TO 20 6 10 7,75 1,45 -4,95 VAS T3 20 2 4 2,8 0,62 MCGILL T0 20 20 30 24 5,03 -18,6 MCGILL T3 20 0 9 5,4 4,52 FIM T0 20 75 91 84,45 7,29 4,75 FIMT3 20 86 93 89,2 5,43 NRS T0 20 6,63 10 8,66 1,23 -5,25 NRS T3 20 2,55 4 3,41 0,56 TABELLA I VAS, MCGILL SHORT FORM, FIM LOCOMOTORIA, NRS: NEL TRATTAMENTO DEL TRATTO CERVICALE. N° pazienti min max media DS Variaz. % VAS TO 20 8 10 8,75 0,79 -6,15 VAS T3 20 2 3 2,6 0,5 MCGILL T0 20 20 35 28 5,71 -19,45 MCGILL T3 20 0 11 8,55 3,8 FIM T0 20 67 88 79,05 8,44 9,7 FIMT3 20 86 91 88,75 2,22 NRS T0 20 8 10 8,6 0,75 -5,85 NRS T3 20 2 3 2,75 0,4 TABELLA II VAS, MCGILL SHORT FORM, FIM LOCOMOTORIA, NRS: NEL TRATTAMENTO DEL TRATTO LOMBARE. N° pazienti min max media DS Variaz. % VAS TO 20 7,5 10 9,23 0,83 -8,6 VAS T3 20 0 1,5 0,63 0,6 MCGILL T0 20 20 35 30,75 5,2 -26,85 MCGILL T3 20 0 11 4,4 5,53 FIM T0 20 67 88 77,8 9,12 11,95 FIMT3 20 86 91 89,75 1,83 NRS T0 20 7,5 10 9,23 0,83 -0,18 NRS T3 20 0 1,5 0,58 0,61 TABELLA III VAS, MCGILL SHORT FORM, FIM LOCOMOTORIA,NRS, NEL TRATTAMENTO DEL PIRIFORME. m.piriforme tratto lombare VAS MCGILL FIM NRS tratto cervicale -30 -25 -20 -15 -10 - 5 0 5 10 15 Fig. 1: grafico dei risultati nei tre gruppi di patologia cervicale, lombare e Sindrome del M. Piriforme Nelle tre tabelle esaminate si evidenziano, il valore minimo, massimo, medio e la deviazione standard dei punteggi delle scale da noi utilizzate nel tempo To e T3 dei tre distretti da noi esaminati. I risultati ottenuti nei tre gruppi a, b e c sono ulteriormente trasposti in forma grafica nella Fig. 1. I dati raccolti sono, a nostro avviso, molto positivi sotto entrambi gli aspetti: il primo della riduzione della percezione dolorosa ed il secondo del miglioramento dell’autonomia funzionale nelle ADL. Le differenze, peraltro rilevabili, nei risultati dei tre gruppi non appaiono rilevanti anche se i migliori risultati appartengono al gruppo con S. del Piriforme. CONCLUSIONI: L'energia erogata da altri sistemi radianti al contrario si disperde per l'80% già a livello dei primi micron di tessuto attraversato; questo fa si che per raggiungere i piani più profondi (fasce muscolari e strutture osteoarticolari), con metodiche quali la radarterapia, sia necessario utilizzare energie e frequenze molto elevate, con il rischio che la forte azione termica prodotta dal segnale causi effetti indesiderati più o meno gravi, fino all'ustione. A differenza di altre metodiche il TCR interessa in modo omogeneo sia gli strati più esterni che quelli più interni dei tessuti. I risultati ottenuti sui vari distretti corporei esaminati evidenziano l'efficacia del trattamento con TCR anche in tutte le condizioni patologiche esaminate e caratterizzate, tutte, da dolore e contrattura muscolare. Sicuramente si nota un miglioramento dei tratti cervicale e lombare, ma a confronto il miglior risultato ottenuto è a livello del ventaglio gluteo dove difficilmente altre metodiche riescono ad ottenere lo stesso risultato. L'elaborazione dei dati ha permesso di evidenziare un netto miglioramento della sintomatologia dei pazienti trattati e la stabilità del risultato ottenuto al follow up. Di particolare interesse risulta il miglioramento evidente dell’autonomia funzionale in associazione alla riduzione del dolore rilevato con gli strumenti utilizzati. Apparentemente il miglioramento funzionale sembra attribuibile alla diminuzione della sintomatologia dolorosa, ma con i dati in questo momento in nostro possesso non è possibile determinare se oltre a questo effetto sia possibile considerare una indipendente azione del trattamento sulle componenti anatomiche e funzionali delle patologie esaminate. Riteniamo che una prossima sperimentazione debba essere organizzata al fine di definire meglio i termini di questa questione riguardante la capacità del TCR di agire direttamente sulle componenti funzionali e tissutali in maniera indipendente dall’azione sul dolore. BIBLIOGRAFIA: 1. Raffaetà corso di aggiornamento “sindromi Algiche Cervicali” 18 giugno 2005.Istituto Ortopedico Gaetano Pini, Milano. 2. Zati A, Valent A : Terapia fisica: nuove tecnologie in medicina riabilitativa.Edizioni Minerva Medica,2006,pp 49-52. 3. Fishman LM, Dombi GW, Michaelsen C, Ringel S, Rozbruch J, Rosner B, Weber C. Piriformis syndrome:diagnosis, treatment, and outcome a 10 year study.Arch Phys Med Rehabil.2002 Mar; 83(3): 295-301. 4. Pace JB, Nagle D.piriformis syndrome.West J Med 1976;124;435-9. 5. Ganzit GP,Stefanini L, Stesina G: la tecarterapia nel trattamenro di patologie acute e croniche, evidenze cliniche. 6. Tranquilli C, <bernabei G. Applicazioni terapeutiche della TECAR in traumatologia dello sport;edizione Minerva Medica,2004. 7. Salaffi F.Carotti M.: Scale di valutazione e malattie muscoloscheletriche 2005, Mattioli 1885 editore. 8. Melzack R. the short-form McGill Pain Questionnaire.Pain 1987 Aug;30(2):191-7.

VALUTAZIONE E COMPARAZIONE NEL TRATTAMENTO ENERGETICO CAPACITIVO/RESISTIVO DI DIVERSI DISTRETTI CORPOREI: REGIONE CERVICALE, LOMBARE E VENTAGLIO GLUTEO.

Iocco M
2011-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: La terapia con Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo (TCR) è un sistema terapeutico che in maniera in buona parte innovativa utilizza il trasferimento di cariche elettriche all'interno dell'organismo per scopi terapeutici. Le cariche elettriche utilizzate sono quelle presenti all'interno dei tessuti biologici: esse vengono spostate nell'ambito di un condensatore, utilizzando due diverse tipologie di elettrodi, (1) definiti rispettivamente capacitivo e resistivo . Questa forma di trasferimento energetico ha tre caratteristiche principali: cessione di energia biocompatibile e attiva sulle soglie energetiche del metabolismo cellulare e subcellulare; efficacia anche sui tessuti poco reattivi per la loro natura fibrotica e resistente ai trattamenti; specificità di azione in base alla tipologia del tessuto (muscolare e/o fibroconnetivale) connessa alla duplice modalità tenologica capacitiva e resistiva. Il TCR è una forma di terapia che riattiva i naturali processi fisiologici del metabolismo tissutale, che trasferisce energia biocompatibile che permette di sollecitare i tessuti agendo all'interno, perciò senza inutili dissipazioni d’energia. A differenza di molte altre forme elettromedicali, i vantaggi TCR derivano dal fatto che la corrente non è presente per contatto diretto, ma come movimento d’attrazione e repulsione delle cariche elettriche. Questo meccanismo d'azione crea una forte stimolazione a livello cellulare, innescando i naturali processi riparativi dell'organismo; in sostanza induce il paziente a collaborare (2,3) biologicamente alla sua guarigione . La Biostimolazione dei tessuti genera una forte vasodilatazione con un incremento della circolazione sanguigna, la scomparsa del dolore, la riduzione della contrattura muscolare, il riassorbimento degli edemi. Nell'uso dell'apparecchiatura è riferito il sollievo immediato dal dolore. L'eliminazione del dolore è un effetto percepito dal paziente spesso sin dalla prima seduta. Questo stato facilita e rende più efficaci le successive manovre riabilitative, che sono attuate su muscoli e tendini già resi meno contratti; riduzione dei tempi della terapia. L'assenza di dolore permette di spingere in profondità il massaggio ottenendo dei (4) risultati più rapidi e allo stesso tempo più stabili . L'uso dell'apparecchiatura TCR è facile e i livelli energetici del massaggio con la tecnologia e i prodotti, utilizzabili all’interfaccia elettrodo-cute, possono essere modulati in funzione delle necessità e della risposta del paziente; si possono ottenere: nessun effetto collaterale e sedute più frequenti. L'incremento omogeneo della temperatura generato dall'elettrodo è privo d’effetti collaterali e soprattutto non provoca surriscaldamenti della cute. La terapia può quindi essere ripetuta, laddove richiesto, anche più volte nell'arco della stessa giornata, a tutto vantaggio dei tempi di recupero. Nel trattamento riabilitativo il TCR integra l'intervento terapeutico nelle patologie osteoarticolari acute e croniche(5). L'efficacia della Tecarterapia è al momento supportata da risultati clinici documentati da studi effettuati presso centri universitari internazionali e italiani. Essa è impiegata nelle terapie riabilitative per il recupero di: distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti e borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivannti, artralgie croniche di varia eziologia(6). L'apparente assenza di controindicazioni ed effetti collaterali, ha dimezzato i tempi di recupero motorio, garantendone durata e stabilità dello stesso. L'obiettivo del presente studio è quello di valutare e comparare gli effetti dell'utilizzo del TCR nella gestione del dolore in diversi distretti esaminati in un gruppo di pazienti. Il fine che ci proponiamo è quello di creare un protocollo verificabile e riproponibile. MATERIALI E METODI: Pazienti Per quanto riguarda le dimensioni del campione sono stati selezionati 60 pazienti con le seguenti caratteristiche:  Presenza di dolore cervicale (a) e lombare (b) da patologia posturale e/o osteoarticolari minore; Sindrome del M. Piriforme (c)  Età compresa tra i 30 e i 70 anni  Valore VAS, alla visita iniziale, uguale o superiore a 5 nell'ultima settimana. Sono stati esclusi i pazienti che presentavano : o Segni d’irritazione radicolare o Anamnesi patologia neoplastica o Pregressi interventi chirurgici: al rachide e/o agli arti inferiori, nei sei mesi precedenti o Assunzione di terapia farmacologia os/im con analgesici e/o miorilassanti nei 15 gg precedenti o Terapia infiltrativa con corticosteroidi nel muscolo piriforme nei 30 gg precedenti il trattamento; Ai pazienti inoltre è stato vietato: di assumere qualunque tipo di farmaco antiinfiammatorio, antalgico o miorilassante durante tutta la durata del trattamento; di sottoporsi in contemporanea ad altro tipo di terapia fisica strumentale, al fine di non alterare i risultati dello studio. Viene seguito un modulo di randomizzazione per cui i pazienti arrivati alla nostra osservazione in ambulatorio vengono inseriti nei diversi gruppi trattati con TCR più massoterapia. Disegno dello studio Sono stati previsti 4 controlli clinici da T0 a T3: il primo (T0) preliminare all’inizio del ciclo di trattamento, l’ultimo (T3) a distanza di 1 mese dall’inizio della terapia. Nel corso della prima visita (T0):  il protocollo di ricerca viene spiegato al paziente  si registrano i dati del paziente;  si sottopone ad una prima valutazione con le schede scelte per lo studio quotidiano del grado di disabilità, generato dal dolore presente nei distretti trattati;  si registra su un diario l'intensità quotidiana del dolore su scala VAS a partire dal giorno di inizio della terapia ;  si consegna il calendario degli appuntamenti per la terapia (10 sedute) e per le visite di controllo (dopo la quarta e dopo l'ultima seduta) in cui vengono nuovamente somministrate le scale di valutazione utilizzate. La seconda visita (T1) corrisponde al giorno di quinta seduta di trattamento e comprende la rivalutazione con le varie scale. La terza visita (T2) dopo l'ultima seduta di trattamento: oltre all'esame clinico vengono di nuovo somministrate le scale. Si programma in questa sede un’ulteriore visita di controllo a 15 giorni per studiare il follow-up. Dopo 30 gg (T3) si esegue la visita clinica completa e la risomministrazione delle scale. (7) Le misure di outcome utilizzate sono state : (8)  Short Form McGill Pain Assessment Questionnaire .  Scala NRS  Scala VAS, per valutare le variazioni nella percezione soggettiva del dolore  FIM motoria (privata dei 5 items relativi alle attività cognitive) per valutare l'autonomia funzionale nelle ADL. Strumentazione La tecnologia TCR da noi utilizzata si avvale di un apparecchio (TECAR*HTCR 901). Lo strumento funziona, come già descritto, con due diverse modalità: quella capacitiva e quella resistiva, attraverso due diversi tipi di elettrodi. Con l'elettrodo capacitivo, rivestito di materiale isolante ceramizzato, l'azione è concentrata nella zona muscolare. Con l'elettrodo resistivo, non rivestito di materiale isolante, l'azione si sviluppa nei punti più resistenti dei tessuti (tendini, legamenti). Modalità terapeutiche Tutti i pazienti sono stati sottoposti al medesimo trattamento. Ogni applicazione ha previsto una durata di 30 minuti, utilizzando la massima potenza consentita dalla sensibilità del paziente al rialzo termico tissutale. Si è iniziato con 12 minuti di trattamento capacitivo, eseguito con massaggio circolare della zona interessata, associato ad un massaggio eseguito trasversalmente lungo l'asse maggiore del muscolo; hanno seguito 12 minuti di trattamento in modalità resistiva, associando una cinesiterapia passiva per il trattamento selettivo dei muscoli; infine sono stati effettuati 6 minuti di modalità capacitiva atermica eseguita a scopo rilassante per favorire la dissipazione del calore accumulato con la modalità capacitiva. Il protocollo ha previsto 10 sedute a cadenza quotidiana dal lunedì al venerdì per 2 settimane consecutive. RISULTATI: In nessun caso si è osservata una modificazione in senso negativo del quadro patologico dal punto di vista clinico, né si è avuta la comparsa d’effetti collaterali d’alcun tipo. Tutti i pazienti hanno riferito un miglioramento del sintomo “dolore” e un miglioramento dell'autonomia funzionale fin dalle prime applicazioni. I risultati ottenuti nei tre Gruppi (a,b,c) rispetto ai parametri esaminati sono riportati nelle rispettive seguenti tabelle I, II e III. N° pazienti min max media DS Variaz. % VAS TO 20 6 10 7,75 1,45 -4,95 VAS T3 20 2 4 2,8 0,62 MCGILL T0 20 20 30 24 5,03 -18,6 MCGILL T3 20 0 9 5,4 4,52 FIM T0 20 75 91 84,45 7,29 4,75 FIMT3 20 86 93 89,2 5,43 NRS T0 20 6,63 10 8,66 1,23 -5,25 NRS T3 20 2,55 4 3,41 0,56 TABELLA I VAS, MCGILL SHORT FORM, FIM LOCOMOTORIA, NRS: NEL TRATTAMENTO DEL TRATTO CERVICALE. N° pazienti min max media DS Variaz. % VAS TO 20 8 10 8,75 0,79 -6,15 VAS T3 20 2 3 2,6 0,5 MCGILL T0 20 20 35 28 5,71 -19,45 MCGILL T3 20 0 11 8,55 3,8 FIM T0 20 67 88 79,05 8,44 9,7 FIMT3 20 86 91 88,75 2,22 NRS T0 20 8 10 8,6 0,75 -5,85 NRS T3 20 2 3 2,75 0,4 TABELLA II VAS, MCGILL SHORT FORM, FIM LOCOMOTORIA, NRS: NEL TRATTAMENTO DEL TRATTO LOMBARE. N° pazienti min max media DS Variaz. % VAS TO 20 7,5 10 9,23 0,83 -8,6 VAS T3 20 0 1,5 0,63 0,6 MCGILL T0 20 20 35 30,75 5,2 -26,85 MCGILL T3 20 0 11 4,4 5,53 FIM T0 20 67 88 77,8 9,12 11,95 FIMT3 20 86 91 89,75 1,83 NRS T0 20 7,5 10 9,23 0,83 -0,18 NRS T3 20 0 1,5 0,58 0,61 TABELLA III VAS, MCGILL SHORT FORM, FIM LOCOMOTORIA,NRS, NEL TRATTAMENTO DEL PIRIFORME. m.piriforme tratto lombare VAS MCGILL FIM NRS tratto cervicale -30 -25 -20 -15 -10 - 5 0 5 10 15 Fig. 1: grafico dei risultati nei tre gruppi di patologia cervicale, lombare e Sindrome del M. Piriforme Nelle tre tabelle esaminate si evidenziano, il valore minimo, massimo, medio e la deviazione standard dei punteggi delle scale da noi utilizzate nel tempo To e T3 dei tre distretti da noi esaminati. I risultati ottenuti nei tre gruppi a, b e c sono ulteriormente trasposti in forma grafica nella Fig. 1. I dati raccolti sono, a nostro avviso, molto positivi sotto entrambi gli aspetti: il primo della riduzione della percezione dolorosa ed il secondo del miglioramento dell’autonomia funzionale nelle ADL. Le differenze, peraltro rilevabili, nei risultati dei tre gruppi non appaiono rilevanti anche se i migliori risultati appartengono al gruppo con S. del Piriforme. CONCLUSIONI: L'energia erogata da altri sistemi radianti al contrario si disperde per l'80% già a livello dei primi micron di tessuto attraversato; questo fa si che per raggiungere i piani più profondi (fasce muscolari e strutture osteoarticolari), con metodiche quali la radarterapia, sia necessario utilizzare energie e frequenze molto elevate, con il rischio che la forte azione termica prodotta dal segnale causi effetti indesiderati più o meno gravi, fino all'ustione. A differenza di altre metodiche il TCR interessa in modo omogeneo sia gli strati più esterni che quelli più interni dei tessuti. I risultati ottenuti sui vari distretti corporei esaminati evidenziano l'efficacia del trattamento con TCR anche in tutte le condizioni patologiche esaminate e caratterizzate, tutte, da dolore e contrattura muscolare. Sicuramente si nota un miglioramento dei tratti cervicale e lombare, ma a confronto il miglior risultato ottenuto è a livello del ventaglio gluteo dove difficilmente altre metodiche riescono ad ottenere lo stesso risultato. L'elaborazione dei dati ha permesso di evidenziare un netto miglioramento della sintomatologia dei pazienti trattati e la stabilità del risultato ottenuto al follow up. Di particolare interesse risulta il miglioramento evidente dell’autonomia funzionale in associazione alla riduzione del dolore rilevato con gli strumenti utilizzati. Apparentemente il miglioramento funzionale sembra attribuibile alla diminuzione della sintomatologia dolorosa, ma con i dati in questo momento in nostro possesso non è possibile determinare se oltre a questo effetto sia possibile considerare una indipendente azione del trattamento sulle componenti anatomiche e funzionali delle patologie esaminate. Riteniamo che una prossima sperimentazione debba essere organizzata al fine di definire meglio i termini di questa questione riguardante la capacità del TCR di agire direttamente sulle componenti funzionali e tissutali in maniera indipendente dall’azione sul dolore. BIBLIOGRAFIA: 1. Raffaetà corso di aggiornamento “sindromi Algiche Cervicali” 18 giugno 2005.Istituto Ortopedico Gaetano Pini, Milano. 2. Zati A, Valent A : Terapia fisica: nuove tecnologie in medicina riabilitativa.Edizioni Minerva Medica,2006,pp 49-52. 3. Fishman LM, Dombi GW, Michaelsen C, Ringel S, Rozbruch J, Rosner B, Weber C. Piriformis syndrome:diagnosis, treatment, and outcome a 10 year study.Arch Phys Med Rehabil.2002 Mar; 83(3): 295-301. 4. Pace JB, Nagle D.piriformis syndrome.West J Med 1976;124;435-9. 5. Ganzit GP,Stefanini L, Stesina G: la tecarterapia nel trattamenro di patologie acute e croniche, evidenze cliniche. 6. Tranquilli C,
2011
CAPACITIVO/RESISTIVO; REGIONE CERVICALE, LOMBARE; VENTAGLIO GLUTEO
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