INTRODUZIONE: Il protocollo di minima dell'ictus cerebri ha come obiettivo quello di utilizzare un sistema di valutazione condiviso, uniforme e semplice, che possa essere utilizzato nelle varie fasi dell'intervento Riabilitativo per ottenere dati confrontabili ed omogenei ed effettuare studi osservazionali riguardanti l'outcome a breve e (1) lungo termine .   MATERIALI E METODI: Abbiamo considerato il periodo compreso tra il 01/03/2010 e il 31/03/2011; è stato somministrato il protocollo di minima utilizzando la scheda della fase acuta ospedaliera al momento della presa in carico in Stroke Unit. La valutazione è stata eseguita entro 72 ore dal momento del ricovero. Il gruppo di pazienti valutati è stato sottoposto a trattamento Riabilitativo. Non è stata effettuata una ulteriore valutazione al momento della dimissione. È stato seguito il percorso del gruppo di pazienti esaminati, trasferiti in Riabilitazione intensiva ospedaliera, dove è stato applicato il protocollo di minima utilizzando le schede della fase Riabilitativa Ospedaliera all'ingresso ed alla dimissione. Sono stati valutati e seguiti nel percorso riabilitativo 27 pazienti con diagnosi di Stroke acuto. RISULTATI: Sono stati inclusi nello studio 27 pazienti per i quali la raccolta dei dati risultava completa. Di questi 14 erano maschi e 13 femmine, l’età media era di 71,6 anni. Nel 22% dei casi si tratta di recidiva di ictus. Nel 51% dei casi (14 paz.) si tratta di ictus con emiparesi sn, nel 48,2% dei casi si tratta di emiparesi dx. La prevalenza è di 22 pz ischemici e 5 pz emorragici pari rispettivamente al 81,4% e al18,6%. 20 pazienti su 27 pari al 74% presentavano una pluripatologia a dimostrare l'importanza dell'incidenza della comorbilità(2). Una particolare attenzione è stata data alla valutazione della presenza di disfagia, la cui incidenza è stata rilevata nell'11% dei casi(3), anche la presenza di NSU è stata evidenziata in soli 2 (4) pazienti con una incidenza pari al 7,4% . Per fini statistici sono stati considerati alcuni indicatori tra quelli presenti nel protocollo e in particolare la scala di Rankin, la Canadian Scale e il Trunk Control Test, sia nella FAO che nella FRO e sono stati confrontati i dati in entrata e in uscita. I valori ottenuti sono risultati assimilabili sia nella FAO che all'ingresso in fase riabilitativa ospedaliera(5,6,7,8), questo mette in evidenza che i test conservano la loro attendibilità indipendentemente dall'operatore che li somministra. Gli indicatori considerati risultano statisticamente significativi per valori medi, nel confronto della FRO in ingresso e in uscita, ad eccezione della CNS così come riportato in letteratura già citata, sottolineando l'utilità del trasferimento presso i reparti di Riabilitazione intensiva e il trattamento dedicato superiore a tre ore (Tabella 1). Rankin Tabella 1 CNS Tot TCT Tot Fac attuale FAO 4,56 6,86 40,72 0,28 Dev.st. 0,50 1,93 34,27 0,89 FRO I° Val 4,55 6,75 39,11 0,33 Dev.st. 0,50 2,12 28,71 0,55 FRO II° Val 3,59 7,51 82,03 1,85 Dev.st. 0,97 1,90 25,64 1,68 p tra I° e II° Val in FRO 0,0001 0,171 0,0001 0,0001 Dall'analisi dei dati risulta che i pazienti ricoverati in Stroke Unit sono stati valutati mediamente in 3a giornata e che il periodo trascorso nella S.U. Per il superamento della fase acuta è di 12,6 giorni. Mediamente la prima valutazione in FRO viene effettuata in prima giornata. La durata media della degenza risulta essere in riabilitazione intensiva di 45,16 gg dato in linea con la letteratura nazionale già citata (Tabella 2). Giorni trascorsi per la prima Tabella 2 valutazione in FAO Media 3,2 Dev.st. 1,52 Giorni trascorsi tra ricovero in FRO Giorni trascorsi per la prima ed evento ictale valutazione dopo ricovero in FRO Media 12,62 1,22 Dev.st. 8,91 1,05 Giorni trascorsi per la seconda Giorni intercorsi tra la prima e valutazione dopo ricovero in FRO seconda valutazione in FRO Media 46,4 45,16 Dev.st. 18,08 17,93 Particolari interessanti emergono dall'analisi della destinazione finale dei pazienti, infatti 10 pazienti completano il percorso e rientrano direttamente al proprio domicilio, 8 proseguono il trattamento presso reparti di riabilitazione estensiva, 3 proseguono presso DH riabilitativi, 5 hanno proseguito presso altri setting territoriali, 1 ha avuto una recidiva (Grafico 1). CONCLUSIONI: Nella nostra esperienza il PMIC si è dimostrato uno strumento di valutazione semplice anche se non completo, per monitorare il percorso Riabilitativo e l'outcome a lungo termine dalla fase acuta ospedaliera alla fase di Riabilitazione intensiva fino alla dimissione. Il monitoraggio dei dati e la loro trasmissione attraverso la schedatura del PMIC consente il confronto dei dati e la possibilità di seguire il paziente nel suo percorso riabilitativo fino alla dimissione al domicilio. Il PMIC rappresenta la possibilità dell'utilizzo di un linguaggio comune tra gli specialisti che entrano a fare parte del progetto riabilitativo e consente di ottimizzare i tempi e le risorse disponibili al fine di migliorare l'assistenza al paziente.   BIBLIOGRAFIA: 1. Lenti G., Agosti M., Massucci M., Zampolini M., Paolucci S., Franceschini M. Developing a minimum data set for stroke patients assessment: the “Protocollo di Minima per l’Ictus” (PMIC) as a starting point towards an Italian stroke registry - European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine (Europa Medicophysica) 2008 September;44(3):263-9 2. SPREAD V edizione: linee guida italiane di prevenzione e trattamento dell’ictus cerebrale. Stesura del 16 Febbraio 2007. 3. Martino R, Foley N, Bhogal S, Diamant N, Speechley M, Teasell R. Dysphagia after stroke: incidence, diagnosis, and pulmonary complications. Stroke 2005; 36: 2756-2763. 4. Bowen A, McKenna K, Tallis RC. Reasons for variability in the reported rate of occurrence of unilateral spatial neglect after stroke. Stroke 1999; 30: 1196-1202. 5. S. Villella, T. Catanzaro, A.M. Colao, D. De Buono, L. Leo, C. Longo, A. Mileto, L. Scalzo, M. Iocco. Esperienza del gruppo calabrese sull’utilizzo del protocollo di valutazione di minima nelle persone con ictus cerebrale (PMIC). Eur Med Phys 2007;43 (sup. 1 to no. 3); 1-3. 6. M. D’Andrea, D. De Buono, R. Ciambrone, L. Leo, S. Catanzaro, T. Catanzaro, E. Fata, G.M.A. Amendola, L. Fratto, M. Iocco, “UTILIZZO DEL PMIC NELLA FASE RIABILITATIVA OSPEDALIERA: CONSIDERAZIONI CLINICHE E RIABILITATIVE” – Abstract Book X° Congresso Nazionale Sirn Palermo data 22-24 Aprile 2010 – pagine 33-34 7. M. D’Andrea, L Scalzo, L Leo, D De Buono, M Iocco – “Personal experience on the use of PMIC”. BMC Geriatrics 2010, 10 (Suppl 1):L59 8. M. D’Andrea, L. Leo, D. De Buono, T. Catanzaro, L. Fratto, E. Fata, S. Catanzaro, G. A. M. Amendola, R. Ciambrone, M. Iocco – “Clinical and statistical considerations about rehabilitation assessment in the acute phase (AP) by means of stroke evaluation minimal protocol (SEMP)” - XXXVIII SIMFER NATIONAL CONGRESS, EDIZIONI MINERVA MEDIC, TURIN 2010  

PIMC: UN PERCORSO RIABILITATIVO INTEGRATO DALLA PRESA IN CARICO PRECOCE IN STROKE UNIT ALLA FASE DI DIMISSIONE DELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA.

Iocco M
2011-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: Il protocollo di minima dell'ictus cerebri ha come obiettivo quello di utilizzare un sistema di valutazione condiviso, uniforme e semplice, che possa essere utilizzato nelle varie fasi dell'intervento Riabilitativo per ottenere dati confrontabili ed omogenei ed effettuare studi osservazionali riguardanti l'outcome a breve e (1) lungo termine .   MATERIALI E METODI: Abbiamo considerato il periodo compreso tra il 01/03/2010 e il 31/03/2011; è stato somministrato il protocollo di minima utilizzando la scheda della fase acuta ospedaliera al momento della presa in carico in Stroke Unit. La valutazione è stata eseguita entro 72 ore dal momento del ricovero. Il gruppo di pazienti valutati è stato sottoposto a trattamento Riabilitativo. Non è stata effettuata una ulteriore valutazione al momento della dimissione. È stato seguito il percorso del gruppo di pazienti esaminati, trasferiti in Riabilitazione intensiva ospedaliera, dove è stato applicato il protocollo di minima utilizzando le schede della fase Riabilitativa Ospedaliera all'ingresso ed alla dimissione. Sono stati valutati e seguiti nel percorso riabilitativo 27 pazienti con diagnosi di Stroke acuto. RISULTATI: Sono stati inclusi nello studio 27 pazienti per i quali la raccolta dei dati risultava completa. Di questi 14 erano maschi e 13 femmine, l’età media era di 71,6 anni. Nel 22% dei casi si tratta di recidiva di ictus. Nel 51% dei casi (14 paz.) si tratta di ictus con emiparesi sn, nel 48,2% dei casi si tratta di emiparesi dx. La prevalenza è di 22 pz ischemici e 5 pz emorragici pari rispettivamente al 81,4% e al18,6%. 20 pazienti su 27 pari al 74% presentavano una pluripatologia a dimostrare l'importanza dell'incidenza della comorbilità(2). Una particolare attenzione è stata data alla valutazione della presenza di disfagia, la cui incidenza è stata rilevata nell'11% dei casi(3), anche la presenza di NSU è stata evidenziata in soli 2 (4) pazienti con una incidenza pari al 7,4% . Per fini statistici sono stati considerati alcuni indicatori tra quelli presenti nel protocollo e in particolare la scala di Rankin, la Canadian Scale e il Trunk Control Test, sia nella FAO che nella FRO e sono stati confrontati i dati in entrata e in uscita. I valori ottenuti sono risultati assimilabili sia nella FAO che all'ingresso in fase riabilitativa ospedaliera(5,6,7,8), questo mette in evidenza che i test conservano la loro attendibilità indipendentemente dall'operatore che li somministra. Gli indicatori considerati risultano statisticamente significativi per valori medi, nel confronto della FRO in ingresso e in uscita, ad eccezione della CNS così come riportato in letteratura già citata, sottolineando l'utilità del trasferimento presso i reparti di Riabilitazione intensiva e il trattamento dedicato superiore a tre ore (Tabella 1). Rankin Tabella 1 CNS Tot TCT Tot Fac attuale FAO 4,56 6,86 40,72 0,28 Dev.st. 0,50 1,93 34,27 0,89 FRO I° Val 4,55 6,75 39,11 0,33 Dev.st. 0,50 2,12 28,71 0,55 FRO II° Val 3,59 7,51 82,03 1,85 Dev.st. 0,97 1,90 25,64 1,68 p tra I° e II° Val in FRO 0,0001 0,171 0,0001 0,0001 Dall'analisi dei dati risulta che i pazienti ricoverati in Stroke Unit sono stati valutati mediamente in 3a giornata e che il periodo trascorso nella S.U. Per il superamento della fase acuta è di 12,6 giorni. Mediamente la prima valutazione in FRO viene effettuata in prima giornata. La durata media della degenza risulta essere in riabilitazione intensiva di 45,16 gg dato in linea con la letteratura nazionale già citata (Tabella 2). Giorni trascorsi per la prima Tabella 2 valutazione in FAO Media 3,2 Dev.st. 1,52 Giorni trascorsi tra ricovero in FRO Giorni trascorsi per la prima ed evento ictale valutazione dopo ricovero in FRO Media 12,62 1,22 Dev.st. 8,91 1,05 Giorni trascorsi per la seconda Giorni intercorsi tra la prima e valutazione dopo ricovero in FRO seconda valutazione in FRO Media 46,4 45,16 Dev.st. 18,08 17,93 Particolari interessanti emergono dall'analisi della destinazione finale dei pazienti, infatti 10 pazienti completano il percorso e rientrano direttamente al proprio domicilio, 8 proseguono il trattamento presso reparti di riabilitazione estensiva, 3 proseguono presso DH riabilitativi, 5 hanno proseguito presso altri setting territoriali, 1 ha avuto una recidiva (Grafico 1). CONCLUSIONI: Nella nostra esperienza il PMIC si è dimostrato uno strumento di valutazione semplice anche se non completo, per monitorare il percorso Riabilitativo e l'outcome a lungo termine dalla fase acuta ospedaliera alla fase di Riabilitazione intensiva fino alla dimissione. Il monitoraggio dei dati e la loro trasmissione attraverso la schedatura del PMIC consente il confronto dei dati e la possibilità di seguire il paziente nel suo percorso riabilitativo fino alla dimissione al domicilio. Il PMIC rappresenta la possibilità dell'utilizzo di un linguaggio comune tra gli specialisti che entrano a fare parte del progetto riabilitativo e consente di ottimizzare i tempi e le risorse disponibili al fine di migliorare l'assistenza al paziente.   BIBLIOGRAFIA: 1. Lenti G., Agosti M., Massucci M., Zampolini M., Paolucci S., Franceschini M. Developing a minimum data set for stroke patients assessment: the “Protocollo di Minima per l’Ictus” (PMIC) as a starting point towards an Italian stroke registry - European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine (Europa Medicophysica) 2008 September;44(3):263-9 2. SPREAD V edizione: linee guida italiane di prevenzione e trattamento dell’ictus cerebrale. Stesura del 16 Febbraio 2007. 3. Martino R, Foley N, Bhogal S, Diamant N, Speechley M, Teasell R. Dysphagia after stroke: incidence, diagnosis, and pulmonary complications. Stroke 2005; 36: 2756-2763. 4. Bowen A, McKenna K, Tallis RC. Reasons for variability in the reported rate of occurrence of unilateral spatial neglect after stroke. Stroke 1999; 30: 1196-1202. 5. S. Villella, T. Catanzaro, A.M. Colao, D. De Buono, L. Leo, C. Longo, A. Mileto, L. Scalzo, M. Iocco. Esperienza del gruppo calabrese sull’utilizzo del protocollo di valutazione di minima nelle persone con ictus cerebrale (PMIC). Eur Med Phys 2007;43 (sup. 1 to no. 3); 1-3. 6. M. D’Andrea, D. De Buono, R. Ciambrone, L. Leo, S. Catanzaro, T. Catanzaro, E. Fata, G.M.A. Amendola, L. Fratto, M. Iocco, “UTILIZZO DEL PMIC NELLA FASE RIABILITATIVA OSPEDALIERA: CONSIDERAZIONI CLINICHE E RIABILITATIVE” – Abstract Book X° Congresso Nazionale Sirn Palermo data 22-24 Aprile 2010 – pagine 33-34 7. M. D’Andrea, L Scalzo, L Leo, D De Buono, M Iocco – “Personal experience on the use of PMIC”. BMC Geriatrics 2010, 10 (Suppl 1):L59 8. M. D’Andrea, L. Leo, D. De Buono, T. Catanzaro, L. Fratto, E. Fata, S. Catanzaro, G. A. M. Amendola, R. Ciambrone, M. Iocco – “Clinical and statistical considerations about rehabilitation assessment in the acute phase (AP) by means of stroke evaluation minimal protocol (SEMP)” - XXXVIII SIMFER NATIONAL CONGRESS, EDIZIONI MINERVA MEDIC, TURIN 2010  
2011
PMIC; STROKE UNIT
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