Introduzione. La malattia di Parkinson è una patologia neurologica a carattere lentamente progressivo ad eziologia ancora sconosciuta, che deter- mina un grave depauperamento neuronale a carico di strutture del sistema extrapiramidale e del sistema simpatico e nella presenza di corpi di Lewy nei neuroni superstiti. Il paziente con M.P. presenta una serie di sintomi che lo contraddistinguono: tremore, bradicinesia, rigidità che determinano dei segni caratteristici: atteggiamento captocormico, ipoamimia, tachifemia parossisti- ca, palilalia, acinesia paradossa. Il paziente con questa patologia è quindi un paziente complesso che necessita di una presa in carico globale e di un percor- so riabilitativo preciso. Lo scopo di questo lavoro è proporre un percorso riabi- litativo che sia una soluzione che accompagni e aiuti il paziente a migliorare il più possibile la qualità della vita. Una Linea di condotta, definita in base ad un razionale clinico ed alle evidenza scientifiche disponibili, che permetta in un flusso unico e senza interruzioni l’assistenza ai fini riabilitativi dal momen- to del sospetto diagnostico, alla diagnosi certa, alla corretta individuazione del trattamento farmacologico e di tutti i necessari interventi riabilitativi, sia medici, che sociali. Materiali e Metodi. In questo lavoro si è voluto sottolineare l’importanza della presa in carico clinica globale della persona con M.P.che deve avvenire mediante la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale da realiz- zarsi tramite uno o più programmi riabilitativi specifici. Per ogni Progetto e per ciascun Programma è necessaria una fase valutativa. La fase valutativa è necessaria per una corretta diagnosi relativa alle funzioni lese, una ottimale scelta ed impostazione del trattamento e per una valida possibilità di verificare l’andamento del processo nel tempo. È quindi di fondamentale importanza l’utilizzo di scale di valutazione per i pazienti con M.P., quali la stadiazione di Hoehn e Yahr, FIM, UP-DRS, MMSE, test di Romberg e Tinetti, BBS. L‘uso della classificazione ICF è indispensabile per fornire un linguaggio standard ed unificato che serva da modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati. In questo studio abbiamo definito gli obiettivi del trattamento riabilitativo in base allo stadio della malattia: Fase Iniziale: Stadio H-Y 1-2.5 sono necessari idonei consigli a pazienti e familiari, incorag- giare attività, sostegno psicologico, prevenire inattività, preservare capacità fisica; Fase Intermedia: Stadio H-Y 2.5-4 mantenere una postura corretta, rin- forzo muscolare e mantenimento ROM, proporre movimenti globali, training del passo, ginnastica respiratoria, migliorare eloquio, ergoterapia; Fase avan- zata: Stadio H-Y 4-5 Ritardare deterioramento condizioni generali legate all’allettamento, prevenire complicanze cutanee, osteoarticolari e viscerali, mobilizzazione passiva e attiva-assistita, ginnastica respiratoria. La terapia riabilitativa è inoltre variabile a seconda dell’età, per cui è stato necessario con- siderare il paziente nella sua globalità tenendo presente anche la possibilità che sia affetto da qualche patologia concomitante o precedente. I tempi di lavoro sono stati variabili da paziente a paziente e sono state tenute in considerazione eventuali difficoltà che il paziente poteva avere ad assumere una qualunque posizione sia per problemi di tipo respiratorio che per retrazioni muscolari o limitazioni articolari. I pazienti sufficientemente stabili, negli stadi iniziali di malattia ben compensati dalla terapia farmacologica, saranno inseriti in un gruppo di studio che prevede l’AFA in palestra con adeguate attrezzature e personale qualificato (Fisioterapisti e Laureati in Scienze Motorie), nel tenta- tivo di rallentare la progressione della disabilità motoria, e contestualmente di migliorare la qualità della vita e contrastare l’insorgere di disabilità ed isola- mento, elementi di grave impatto psico-sociale sulla sfera della persona. Risultati. Questo lavoro ha dimostrato che il percorso riabilitativo per i pazienti con M.P. gestito in setting appropriati allo stato clinico del paziente, in una logica interdisciplinare determina un miglioramento globale dei livelli di autonomia nella cura della persona, nei trasferimenti e mobilità, nell’accet- tazione sociale della sua condizione e nella riduzione dello stigma. Conclusioni. Non si può cercare di ottenere risultati definitivi nella M.P., ma un percorso riabilitativo adatto alla patologia e adattato alle problematiche di ogni singolo paziente, può certamente rallentare il decorso degenerativo caratteristico di questa malattia mantendo, più a lungo possibile, alto il livello della qualità di vita ottenibile dai soggetti che ne sono affetti. Bibliografia 1. Latoo 2012. Depression in Parkinson’s disease: diagnosis and management. 2. Keus SHJ, Bloem BR, Hendriks EJM, Breder‐CohenAB, Munneke M (2007). Ev- idence‐based analysis of physical therapy in Parkinson’s Disease with recommen- dations for practice and research. Mov DisordSusan B. O’Sullivan, Thomas J. Schmitz, Parkinson’s Disease in Physical Rehabili- tation, 5th, Philadephia, F.A. Davis, 2007.

PERCORSO RIABILITATIVO PER I PAZIENTI CON MORBO DI PARKINSON: NOSTRA ESPERIENZA.

IOCCO M
2013-01-01

Abstract

Introduzione. La malattia di Parkinson è una patologia neurologica a carattere lentamente progressivo ad eziologia ancora sconosciuta, che deter- mina un grave depauperamento neuronale a carico di strutture del sistema extrapiramidale e del sistema simpatico e nella presenza di corpi di Lewy nei neuroni superstiti. Il paziente con M.P. presenta una serie di sintomi che lo contraddistinguono: tremore, bradicinesia, rigidità che determinano dei segni caratteristici: atteggiamento captocormico, ipoamimia, tachifemia parossisti- ca, palilalia, acinesia paradossa. Il paziente con questa patologia è quindi un paziente complesso che necessita di una presa in carico globale e di un percor- so riabilitativo preciso. Lo scopo di questo lavoro è proporre un percorso riabi- litativo che sia una soluzione che accompagni e aiuti il paziente a migliorare il più possibile la qualità della vita. Una Linea di condotta, definita in base ad un razionale clinico ed alle evidenza scientifiche disponibili, che permetta in un flusso unico e senza interruzioni l’assistenza ai fini riabilitativi dal momen- to del sospetto diagnostico, alla diagnosi certa, alla corretta individuazione del trattamento farmacologico e di tutti i necessari interventi riabilitativi, sia medici, che sociali. Materiali e Metodi. In questo lavoro si è voluto sottolineare l’importanza della presa in carico clinica globale della persona con M.P.che deve avvenire mediante la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale da realiz- zarsi tramite uno o più programmi riabilitativi specifici. Per ogni Progetto e per ciascun Programma è necessaria una fase valutativa. La fase valutativa è necessaria per una corretta diagnosi relativa alle funzioni lese, una ottimale scelta ed impostazione del trattamento e per una valida possibilità di verificare l’andamento del processo nel tempo. È quindi di fondamentale importanza l’utilizzo di scale di valutazione per i pazienti con M.P., quali la stadiazione di Hoehn e Yahr, FIM, UP-DRS, MMSE, test di Romberg e Tinetti, BBS. L‘uso della classificazione ICF è indispensabile per fornire un linguaggio standard ed unificato che serva da modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati. In questo studio abbiamo definito gli obiettivi del trattamento riabilitativo in base allo stadio della malattia: Fase Iniziale: Stadio H-Y 1-2.5 sono necessari idonei consigli a pazienti e familiari, incorag- giare attività, sostegno psicologico, prevenire inattività, preservare capacità fisica; Fase Intermedia: Stadio H-Y 2.5-4 mantenere una postura corretta, rin- forzo muscolare e mantenimento ROM, proporre movimenti globali, training del passo, ginnastica respiratoria, migliorare eloquio, ergoterapia; Fase avan- zata: Stadio H-Y 4-5 Ritardare deterioramento condizioni generali legate all’allettamento, prevenire complicanze cutanee, osteoarticolari e viscerali, mobilizzazione passiva e attiva-assistita, ginnastica respiratoria. La terapia riabilitativa è inoltre variabile a seconda dell’età, per cui è stato necessario con- siderare il paziente nella sua globalità tenendo presente anche la possibilità che sia affetto da qualche patologia concomitante o precedente. I tempi di lavoro sono stati variabili da paziente a paziente e sono state tenute in considerazione eventuali difficoltà che il paziente poteva avere ad assumere una qualunque posizione sia per problemi di tipo respiratorio che per retrazioni muscolari o limitazioni articolari. I pazienti sufficientemente stabili, negli stadi iniziali di malattia ben compensati dalla terapia farmacologica, saranno inseriti in un gruppo di studio che prevede l’AFA in palestra con adeguate attrezzature e personale qualificato (Fisioterapisti e Laureati in Scienze Motorie), nel tenta- tivo di rallentare la progressione della disabilità motoria, e contestualmente di migliorare la qualità della vita e contrastare l’insorgere di disabilità ed isola- mento, elementi di grave impatto psico-sociale sulla sfera della persona. Risultati. Questo lavoro ha dimostrato che il percorso riabilitativo per i pazienti con M.P. gestito in setting appropriati allo stato clinico del paziente, in una logica interdisciplinare determina un miglioramento globale dei livelli di autonomia nella cura della persona, nei trasferimenti e mobilità, nell’accet- tazione sociale della sua condizione e nella riduzione dello stigma. Conclusioni. Non si può cercare di ottenere risultati definitivi nella M.P., ma un percorso riabilitativo adatto alla patologia e adattato alle problematiche di ogni singolo paziente, può certamente rallentare il decorso degenerativo caratteristico di questa malattia mantendo, più a lungo possibile, alto il livello della qualità di vita ottenibile dai soggetti che ne sono affetti. Bibliografia 1. Latoo 2012. Depression in Parkinson’s disease: diagnosis and management. 2. Keus SHJ, Bloem BR, Hendriks EJM, Breder‐CohenAB, Munneke M (2007). Ev- idence‐based analysis of physical therapy in Parkinson’s Disease with recommen- dations for practice and research. Mov DisordSusan B. O’Sullivan, Thomas J. Schmitz, Parkinson’s Disease in Physical Rehabili- tation, 5th, Philadephia, F.A. Davis, 2007.
2013
PERCORSO RIABILITATIVO; PARKINSON
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/22783
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact