A. shows the (confused more than) varying geometry that draws the confinements of the notion of "organizzione di tendenza", also for the importance recognized by the European arrangement to the “ethos of the organization”. He underlines the privileges of such kind of organizations, and particularly the possibility to consider as legitimate difference what in other contexts should consider unfair discrimination because based on religion or belief, and underlines that formulas used in the european laws revoke in doubt the possibility to distinguish between ideological duties and neutral duties. Consequently, he shows the opportunity to overcome an approach based on the adaptation of the theorist of the occupational criterions to benefit more pertinent models of balancing test. Finally, he examines such solution in the educational sector, both with reference in the private and public schools.

L’A. dimostra la geometria (confusa più che) variabile che disegna i confini della nozione di “organizzazione di tendenza”, anche a motivo della rilevanza riconosciuta dall’ordinamento comunitario all’ethos dell’organizzazione. Evidenzia poi i privilegi di tali organizzazioni ed in particolare la possibilità di considerare come legittima differenza ciò che in altri contesti dovrebbe ritenersi ingiusta discriminazione perché basata su religion o belief. Segnala come le formule utilizzate nell’ordinamento comunitario siano tali da assicurare una pervasività della tendenza sulla prestazione e sul prestatore, anche revocando in dubbio la stessa possibilità di distinguere tra mansioni ideologiche e mansioni neutre. Conseguentemente, segnala l’opportunità di superare un approccio basato sull’adattamento della teorica dei criteri occupazionali a beneficio di più pertinenti modelli di bilanciamento. Verifica tale soluzione nel settore educativo, sia con riferimento alla scuole paritarie, sia con riguardo alla “identità culturale” delle scuole pubbliche.

Organizzazioni eticamente fondate e rapporto di lavoro

VISCOMI A
2009-01-01

Abstract

A. shows the (confused more than) varying geometry that draws the confinements of the notion of "organizzione di tendenza", also for the importance recognized by the European arrangement to the “ethos of the organization”. He underlines the privileges of such kind of organizations, and particularly the possibility to consider as legitimate difference what in other contexts should consider unfair discrimination because based on religion or belief, and underlines that formulas used in the european laws revoke in doubt the possibility to distinguish between ideological duties and neutral duties. Consequently, he shows the opportunity to overcome an approach based on the adaptation of the theorist of the occupational criterions to benefit more pertinent models of balancing test. Finally, he examines such solution in the educational sector, both with reference in the private and public schools.
2009
L’A. dimostra la geometria (confusa più che) variabile che disegna i confini della nozione di “organizzazione di tendenza”, anche a motivo della rilevanza riconosciuta dall’ordinamento comunitario all’ethos dell’organizzazione. Evidenzia poi i privilegi di tali organizzazioni ed in particolare la possibilità di considerare come legittima differenza ciò che in altri contesti dovrebbe ritenersi ingiusta discriminazione perché basata su religion o belief. Segnala come le formule utilizzate nell’ordinamento comunitario siano tali da assicurare una pervasività della tendenza sulla prestazione e sul prestatore, anche revocando in dubbio la stessa possibilità di distinguere tra mansioni ideologiche e mansioni neutre. Conseguentemente, segnala l’opportunità di superare un approccio basato sull’adattamento della teorica dei criteri occupazionali a beneficio di più pertinenti modelli di bilanciamento. Verifica tale soluzione nel settore educativo, sia con riferimento alla scuole paritarie, sia con riguardo alla “identità culturale” delle scuole pubbliche.
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