Parlare di dolore è tutt'altro che facile. L'argomento, tocca infatti in modo profondo, attraverso i modi della lacerazione, della disperazione e a volte perfino dell'annichilimento, la vita dell'essere umano senza distinzioni storiche, geografiche, fisionomiche o di status. Di fronte ad esso, l'essere umano tenta di fuggire, di rimuovere, di sminuire, di dimenticare, e questo serve solo ad aumentare la sua azione pervasiva nel tempo ben oltre l'evento che lo determina. Ma se da una parte il dolore è considerato quasi un tabù nella nostra società, dall'altra è sempre più spettacolarizzato e gridato nelle piazze. L'esibizione ha preso il posto dell'interpretazione. Provare la strada della riflessione pedagogica è un tentativo per strappare il dolore alle telecamere e riconsegnarlo all'uomo e alla sua umanità, oltre che per affermare la necessità di un'educazione al dolore delle giovani generazioni come aspetto importante del processo di crescita.

La fragilità, il silenzio, la speranza. Una pedagogia del dolore per insegnare a costruire la felicità.

IAQUINTA T
2014-01-01

Abstract

Parlare di dolore è tutt'altro che facile. L'argomento, tocca infatti in modo profondo, attraverso i modi della lacerazione, della disperazione e a volte perfino dell'annichilimento, la vita dell'essere umano senza distinzioni storiche, geografiche, fisionomiche o di status. Di fronte ad esso, l'essere umano tenta di fuggire, di rimuovere, di sminuire, di dimenticare, e questo serve solo ad aumentare la sua azione pervasiva nel tempo ben oltre l'evento che lo determina. Ma se da una parte il dolore è considerato quasi un tabù nella nostra società, dall'altra è sempre più spettacolarizzato e gridato nelle piazze. L'esibizione ha preso il posto dell'interpretazione. Provare la strada della riflessione pedagogica è un tentativo per strappare il dolore alle telecamere e riconsegnarlo all'uomo e alla sua umanità, oltre che per affermare la necessità di un'educazione al dolore delle giovani generazioni come aspetto importante del processo di crescita.
2014
978-88-548-7879-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/23618
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