A distanza di oltre dieci anni dalla riforma del sistema di protezione dei soggetti incapaci, l’analisi del formante giurisprudenziale evidenzia la perdurante difficoltà di delimitare con ragionevole compiutezza l’ambito di applicazione dei diversi istituti di salvaguardia e, in particolare, il rischio di una indebita sovrapposizione fra la misura dell’amministrazione di sostegno e quella dell’interdizione. L’incerta delimitazione operativa di tali istituti, unitamente alle criticità processuali che sovente ne condizionano l’attivazione, non sembrano superabili mediante un più accorto impiego degli strumenti dell’ermeneutica, e suggeriscono, pertanto, un intervento risolutivo del legislatore.
I “mobili confini” delle misure di salvaguardia dei soggetti privi (in tutto o in parte) di autonomia, fra aporie ricostruttive e prospettive di riforma
Giuseppe Colacino
2019-01-01
Abstract
A distanza di oltre dieci anni dalla riforma del sistema di protezione dei soggetti incapaci, l’analisi del formante giurisprudenziale evidenzia la perdurante difficoltà di delimitare con ragionevole compiutezza l’ambito di applicazione dei diversi istituti di salvaguardia e, in particolare, il rischio di una indebita sovrapposizione fra la misura dell’amministrazione di sostegno e quella dell’interdizione. L’incerta delimitazione operativa di tali istituti, unitamente alle criticità processuali che sovente ne condizionano l’attivazione, non sembrano superabili mediante un più accorto impiego degli strumenti dell’ermeneutica, e suggeriscono, pertanto, un intervento risolutivo del legislatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.