Obiettivo. Scopo del nostro lavoro è stato valutare sicurezza, successo tecnico e successo clinico nel posizionamento di endoprotesi (EP) con approccio endovascolare in pazienti con aneurisma dell’aorta addominale in rottura. Materiali e metodi. Sono stati valutati 67 pazienti con aneurisma dell’aorta addominale in rottura, confermato mediante esame angio-tomografi a computerizzata (TC). In 42 casi (62,7%) è stata posizionata endoprotesi: aorto-uniiliaca in 13 pazienti (30,9%) (gruppo A), e biforcata in 29 (gruppo B). Risultati. Nel 95% dei casi (40/42) è stato ottenuto il successo tecnico. Le morti intra-operatorie sono state 2 (4,7%). In nessun paziente l’intervento è stato convertito in open. Dodici pazienti (28,5%) sono morti entro 30 giorni. La percentuale di morti durante il ricovero è stata del 30,9% (13/42). Mediante una analisi uni- e multivariata, i due gruppi sono risultati ben ponderati; lo shock è risultato statisticamente più frequente nel gruppo A. La percentuale di morte intra-ospedaliera è risultata statisticamente più alta nel gruppo A e questa era correlata al tipo di endoprotesi e all’accesso nella unità di terapia intensiva. Conclusioni. Nella nostra esperienza, si è osservata una più alta mortalità nel gruppo in cui è stata posizionata una EP aorto-uni-iliaca; lo shock all’ingresso è risultato essere il fattore più importante da correlare con la sopravvivenza post-operatoria.
Trattamento endovascolare di aneurismi dell’aorta addominale in rottura: endoprotesi aorto-uniliaca o biforcata?
LAGANÀ D;
2012-01-01
Abstract
Obiettivo. Scopo del nostro lavoro è stato valutare sicurezza, successo tecnico e successo clinico nel posizionamento di endoprotesi (EP) con approccio endovascolare in pazienti con aneurisma dell’aorta addominale in rottura. Materiali e metodi. Sono stati valutati 67 pazienti con aneurisma dell’aorta addominale in rottura, confermato mediante esame angio-tomografi a computerizzata (TC). In 42 casi (62,7%) è stata posizionata endoprotesi: aorto-uniiliaca in 13 pazienti (30,9%) (gruppo A), e biforcata in 29 (gruppo B). Risultati. Nel 95% dei casi (40/42) è stato ottenuto il successo tecnico. Le morti intra-operatorie sono state 2 (4,7%). In nessun paziente l’intervento è stato convertito in open. Dodici pazienti (28,5%) sono morti entro 30 giorni. La percentuale di morti durante il ricovero è stata del 30,9% (13/42). Mediante una analisi uni- e multivariata, i due gruppi sono risultati ben ponderati; lo shock è risultato statisticamente più frequente nel gruppo A. La percentuale di morte intra-ospedaliera è risultata statisticamente più alta nel gruppo A e questa era correlata al tipo di endoprotesi e all’accesso nella unità di terapia intensiva. Conclusioni. Nella nostra esperienza, si è osservata una più alta mortalità nel gruppo in cui è stata posizionata una EP aorto-uni-iliaca; lo shock all’ingresso è risultato essere il fattore più importante da correlare con la sopravvivenza post-operatoria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.