Introduzione: Numerose ricerche hanno affermato come una motivazione autonoma può favorire un’adeguata soddisfazione dei bisogni psicologici di base che, nell’ottica della Self Determination Theory (SDT), si configurano come fattori propedeutici allo sviluppo di alti livelli di benessere e ad un buon adattamento. Nello specifico, viene posto l’accento sul ruolo della famiglia che può rappresentare per l’individuo un contesto di promozione della soddisfazione di tali bisogni favorendo la capacità di prendere le proprie decisioni, di affrontare le sfide e di porre fiducia nell’altro. Seppur ci siano meno studi in merito, anche il contesto lavorativo sembra rappresentare uno spazio di socializzazione in grado di promuovere il benessere attraverso la soddisfazione dei bisogni e un’adeguata motivazione. In accordo con tali premesse, il presente studio vuole essere un contributo all’analisi del ruolo svolto dalla motivazione, sia ad avere una famiglia che a svolgere un’attività lavorativa, sulla soddisfazione dei bisogni e ad esaminare come questi possano a loro volta influenzare la percezione dei livelli di soddisfazione lavorativa e genitoriale. Metodo: Partecipanti: 208 coppie genitoriali di età compresa tra i 31 e i 63 anni per il campione maschile (M=49.12 DS= 6.81) e tra i 30 e i 57 anni per il campione femminile (M= 45.95 DS= 6.43), con almeno un figlio di età compresa tra i 10 e i 15 anni. Tutti i partecipanti hanno compilato i seguenti strumenti: il Basic Psychological Need Satisfaction and Frustration Scale, il Motivation to Work, l’Adapted Motivation to Have a Family Scale, il Job Satisfaction, il Kansas Parental Satisfaction. Risultati: Il modello di mediazione condotto attraverso la path analisys ha confermato, sia nel campione maschile che in quello femminile, il ruolo della motivazione a svolgere l’attività lavorativa (uomo: ß= .32 , p <.01; donna: ß=.30 , p <.01) e della motivazione ad avere una famiglia (uomo: ß= .19, p= .01; donna: ß= .34, p <.01) nel predire positivamente la soddisfazione dei bisogni; a sua volta è stato confermato il ruolo di predizione positiva della soddisfazione dei bisogni sia in merito alla soddisfazione lavorativa (uomo: ß= .35, p <.01; donna: ß= .23, p <.01) che a quella genitoriale (uomo: ß= .33, p <.01 ; donna: ß= .37, p <.01). Inoltre, i risultati evidenziano anche effetti cross-over tra i membri della coppia. Conclusioni: I risultati del presente studio sollecitano la necessità di approfondire come sviluppare programmi di intervento per accrescere i livelli di motivazione autonoma che prendano in considerazione entrambi i micro contesti del lavoro e della famiglia, che si confermano in continua interazione nel favorire un’adeguata soddisfazione dei bisogni psicologici di base di ciascun individuo.
Genitori tra famiglia e lavoro: il ruolo della motivazione e della soddisfazione dei bisogni psicologici di base
De Salvo, E.;
2021-01-01
Abstract
Introduzione: Numerose ricerche hanno affermato come una motivazione autonoma può favorire un’adeguata soddisfazione dei bisogni psicologici di base che, nell’ottica della Self Determination Theory (SDT), si configurano come fattori propedeutici allo sviluppo di alti livelli di benessere e ad un buon adattamento. Nello specifico, viene posto l’accento sul ruolo della famiglia che può rappresentare per l’individuo un contesto di promozione della soddisfazione di tali bisogni favorendo la capacità di prendere le proprie decisioni, di affrontare le sfide e di porre fiducia nell’altro. Seppur ci siano meno studi in merito, anche il contesto lavorativo sembra rappresentare uno spazio di socializzazione in grado di promuovere il benessere attraverso la soddisfazione dei bisogni e un’adeguata motivazione. In accordo con tali premesse, il presente studio vuole essere un contributo all’analisi del ruolo svolto dalla motivazione, sia ad avere una famiglia che a svolgere un’attività lavorativa, sulla soddisfazione dei bisogni e ad esaminare come questi possano a loro volta influenzare la percezione dei livelli di soddisfazione lavorativa e genitoriale. Metodo: Partecipanti: 208 coppie genitoriali di età compresa tra i 31 e i 63 anni per il campione maschile (M=49.12 DS= 6.81) e tra i 30 e i 57 anni per il campione femminile (M= 45.95 DS= 6.43), con almeno un figlio di età compresa tra i 10 e i 15 anni. Tutti i partecipanti hanno compilato i seguenti strumenti: il Basic Psychological Need Satisfaction and Frustration Scale, il Motivation to Work, l’Adapted Motivation to Have a Family Scale, il Job Satisfaction, il Kansas Parental Satisfaction. Risultati: Il modello di mediazione condotto attraverso la path analisys ha confermato, sia nel campione maschile che in quello femminile, il ruolo della motivazione a svolgere l’attività lavorativa (uomo: ß= .32 , p <.01; donna: ß=.30 , p <.01) e della motivazione ad avere una famiglia (uomo: ß= .19, p= .01; donna: ß= .34, p <.01) nel predire positivamente la soddisfazione dei bisogni; a sua volta è stato confermato il ruolo di predizione positiva della soddisfazione dei bisogni sia in merito alla soddisfazione lavorativa (uomo: ß= .35, p <.01; donna: ß= .23, p <.01) che a quella genitoriale (uomo: ß= .33, p <.01 ; donna: ß= .37, p <.01). Inoltre, i risultati evidenziano anche effetti cross-over tra i membri della coppia. Conclusioni: I risultati del presente studio sollecitano la necessità di approfondire come sviluppare programmi di intervento per accrescere i livelli di motivazione autonoma che prendano in considerazione entrambi i micro contesti del lavoro e della famiglia, che si confermano in continua interazione nel favorire un’adeguata soddisfazione dei bisogni psicologici di base di ciascun individuo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.