La “carente” tassatività e il deficit di determinatezza che caratterizza la struttura delle fattispecie di pericolosità per la sicurezza pubblica continua ad alimentare il dibattito sul “sistema” della prevenzione. Le “severe reprimende” della Corte EDU, pur non potendo incidere direttamente sulle dinamiche applicative delle misure, hanno consentito che si sviluppasse un proficuo “dialogo tra le Corti”. Con la Cassazione, sempre più impegnata in un’opera tassativizzante delle disposizioni normative, e la Consulta, orientata a legittimare queste scelte giurisprudenziali. L’analisi dovrebbe, però, riguardare anche la particolare “natura” delle ipotesi previste dagli artt. 1 e 4 del d.lgs. n. 159 del 2011. All’interno di queste fattispecie, infatti, convivono elementi sostanziali e processuali. Modelli comportamentali e criteri legali di prova che integrandosi fra loro, fino al punto di sovrapporsi, diventano “indistinguibili”, consentendo l’individuazione del “fatto” della prevenzione attraverso i percorsi motivazionali del giudice.

La tassativizzazione delle fattispecie di pericolosità per la sicurezza pubblica tra paradigmi convenzionali e garanzie costituzionali

Francesco Siracusano
2022-01-01

Abstract

La “carente” tassatività e il deficit di determinatezza che caratterizza la struttura delle fattispecie di pericolosità per la sicurezza pubblica continua ad alimentare il dibattito sul “sistema” della prevenzione. Le “severe reprimende” della Corte EDU, pur non potendo incidere direttamente sulle dinamiche applicative delle misure, hanno consentito che si sviluppasse un proficuo “dialogo tra le Corti”. Con la Cassazione, sempre più impegnata in un’opera tassativizzante delle disposizioni normative, e la Consulta, orientata a legittimare queste scelte giurisprudenziali. L’analisi dovrebbe, però, riguardare anche la particolare “natura” delle ipotesi previste dagli artt. 1 e 4 del d.lgs. n. 159 del 2011. All’interno di queste fattispecie, infatti, convivono elementi sostanziali e processuali. Modelli comportamentali e criteri legali di prova che integrandosi fra loro, fino al punto di sovrapporsi, diventano “indistinguibili”, consentendo l’individuazione del “fatto” della prevenzione attraverso i percorsi motivazionali del giudice.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/85179
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