Symptoms and signs of acute pyelonephritis sometimes are subtle and emergency physicians attending overcrowded and busy institutions could easily miss the right diagnosis. The presence of a renal damage is decisive in the therapeutic choice. Aims of our study are: 1) to assess prevalence of renal damage in patients presenting to our ED with symptoms and signs of primary urinary tract infection (UTI); 2) to evaluate the reliability of such symptoms and signs in predicting a renal damage; 3) to assess accuracy of the contrast enhanced ultrasound (CEUS) in the ED diagnosis of renal damage due to acute uncomplicated pyelonephritis. We studied 54 patients with suspected UTI. Each patient underwent clinical examination, routine blood and urine sampling and conventional renal ultrasound (US). 23 patients had confirmation of acute primary UTI, and performed renal magnetic resonance (MR) to rule out renal parenchymal involvement. In 16 patients (69,6%) one or more parenchymal lesions were visualized at MR, and diagnosis of acute uncomplicated pyelonephritis was confirmed (group A). The other 7 patients had a diagnosis of UTI without renal involvement (group B). Some of 23 patients presented with few atypical symptoms. Lumbar pain was the most frequent symptom (n = 21), without a statistically significant difference between group A and B (P 0,958; p = 0,328). No other symptom or sign has demonstrated statistically valid in predicting the renal involvement. Renal US was positive in only 3 patients of group A (18,7%). During this first part of our study, CEUS was performed in a limited number of patients (n = 8), and in 7 examinations data were concordant with MR. In conclusion, analysis of our preliminary data confirms that a distinction between patients with different extension of the UTI is not possible through the simple clinical examination and routine tests. CEUS is very promising and its routine employment in the ED could simplify the diagnostic practice in suspected acute pyelonephritis

I sintomi e i segni della pielonefrite acuta a volte sono subdoli, e il medico che opera in un DEA sovraffollato può essere portato a non fare la giusta diagnosi. La presenza o meno di un danno renale è determinante nella scelta di un adeguato percorso terapeutico. Scopi del nostro studio sono: 1) valutare la prevalenza delle lesioni parenchimali renali nei pazienti che afferiscono al nostro DEA con sintomi di infezione delle alte vie urinarie (IAVU) primaria; 2) valutare se i sintomi e i segni clinici possono predire un coinvolgimento renale; 3) valutare l’accuratezza dell’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) nella diagnosi in DEA delle lesioni parenchimali renali da pielonefrite acuta. Abbiamo studiato sin qui 54 pazienti afferenti al nostro DEA con sintomi di possibile IAVU. Ciascun paziente è stato sottoposto a visita clinica, esami di ematochimica routinari su sangue e urine, ecografia reno-vescicale tradizionale (US). Dei 54 pazienti analizzati, 23 hanno avuto una conferma della diagnosi di IAVU acuta e primaria. Questi ultimi sono stati sottoposti a una RMN renale per escludere lesioni parenchimali. In 16 casi (69,6%) sono stati evidenziati alla RMN segni di una o più lesioni parenchimali renali, per cui veniva fatta diagnosi di pielonefrite acuta (gruppo A). Negli altri 7 casi è stata fatta una diagnosi di IAVU senza coinvolgimento renale (gruppo B). Alcuni dei 23 pazienti si presentavano in maniera paucisintomatica e atipica. Il dolore lombare è stato il sintomo più frequente (n = 21), senza una differenza statisticamante significativa tra i gruppi A e B (P 0,958; p = 0,328). Allo stesso modo, nessun altro sintomo o segno si è dimostrato statisticamente valido nel predire il coinvolgimento renale. La US è risultata positiva in soli 3 casi del gruppo A (18,7 %). In questa prima fase dello studio, la CEUS è stata eseguita su un gruppo limitato di pazienti (n = 8), e in 7 di questi i risultati sono stati concordanti con la RMN. In conclusione, l’analisi di questi dati preliminari conferma che la presentazione della pielonefrite acuta non complicata in DEA è spesso atipica. Una distinzione tra pazienti a differente estensione dell’infezione non è possibile attraverso il semplice esame clinico e i test di routine. La CEUS è un test molto promettente, e il suo utilizzo routinario nel DEA potrebbe semplificare il processo diagnostico nei pazienti con sintomi di IAVU.

La pielonefrite acuta in DEA

Volpicelli G;
2007-01-01

Abstract

Symptoms and signs of acute pyelonephritis sometimes are subtle and emergency physicians attending overcrowded and busy institutions could easily miss the right diagnosis. The presence of a renal damage is decisive in the therapeutic choice. Aims of our study are: 1) to assess prevalence of renal damage in patients presenting to our ED with symptoms and signs of primary urinary tract infection (UTI); 2) to evaluate the reliability of such symptoms and signs in predicting a renal damage; 3) to assess accuracy of the contrast enhanced ultrasound (CEUS) in the ED diagnosis of renal damage due to acute uncomplicated pyelonephritis. We studied 54 patients with suspected UTI. Each patient underwent clinical examination, routine blood and urine sampling and conventional renal ultrasound (US). 23 patients had confirmation of acute primary UTI, and performed renal magnetic resonance (MR) to rule out renal parenchymal involvement. In 16 patients (69,6%) one or more parenchymal lesions were visualized at MR, and diagnosis of acute uncomplicated pyelonephritis was confirmed (group A). The other 7 patients had a diagnosis of UTI without renal involvement (group B). Some of 23 patients presented with few atypical symptoms. Lumbar pain was the most frequent symptom (n = 21), without a statistically significant difference between group A and B (P 0,958; p = 0,328). No other symptom or sign has demonstrated statistically valid in predicting the renal involvement. Renal US was positive in only 3 patients of group A (18,7%). During this first part of our study, CEUS was performed in a limited number of patients (n = 8), and in 7 examinations data were concordant with MR. In conclusion, analysis of our preliminary data confirms that a distinction between patients with different extension of the UTI is not possible through the simple clinical examination and routine tests. CEUS is very promising and its routine employment in the ED could simplify the diagnostic practice in suspected acute pyelonephritis
2007
I sintomi e i segni della pielonefrite acuta a volte sono subdoli, e il medico che opera in un DEA sovraffollato può essere portato a non fare la giusta diagnosi. La presenza o meno di un danno renale è determinante nella scelta di un adeguato percorso terapeutico. Scopi del nostro studio sono: 1) valutare la prevalenza delle lesioni parenchimali renali nei pazienti che afferiscono al nostro DEA con sintomi di infezione delle alte vie urinarie (IAVU) primaria; 2) valutare se i sintomi e i segni clinici possono predire un coinvolgimento renale; 3) valutare l’accuratezza dell’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) nella diagnosi in DEA delle lesioni parenchimali renali da pielonefrite acuta. Abbiamo studiato sin qui 54 pazienti afferenti al nostro DEA con sintomi di possibile IAVU. Ciascun paziente è stato sottoposto a visita clinica, esami di ematochimica routinari su sangue e urine, ecografia reno-vescicale tradizionale (US). Dei 54 pazienti analizzati, 23 hanno avuto una conferma della diagnosi di IAVU acuta e primaria. Questi ultimi sono stati sottoposti a una RMN renale per escludere lesioni parenchimali. In 16 casi (69,6%) sono stati evidenziati alla RMN segni di una o più lesioni parenchimali renali, per cui veniva fatta diagnosi di pielonefrite acuta (gruppo A). Negli altri 7 casi è stata fatta una diagnosi di IAVU senza coinvolgimento renale (gruppo B). Alcuni dei 23 pazienti si presentavano in maniera paucisintomatica e atipica. Il dolore lombare è stato il sintomo più frequente (n = 21), senza una differenza statisticamante significativa tra i gruppi A e B (P 0,958; p = 0,328). Allo stesso modo, nessun altro sintomo o segno si è dimostrato statisticamente valido nel predire il coinvolgimento renale. La US è risultata positiva in soli 3 casi del gruppo A (18,7 %). In questa prima fase dello studio, la CEUS è stata eseguita su un gruppo limitato di pazienti (n = 8), e in 7 di questi i risultati sono stati concordanti con la RMN. In conclusione, l’analisi di questi dati preliminari conferma che la presentazione della pielonefrite acuta non complicata in DEA è spesso atipica. Una distinzione tra pazienti a differente estensione dell’infezione non è possibile attraverso il semplice esame clinico e i test di routine. La CEUS è un test molto promettente, e il suo utilizzo routinario nel DEA potrebbe semplificare il processo diagnostico nei pazienti con sintomi di IAVU.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/90403
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