Il tema della filiera corta ha subito un lungo percorso evolutivo sul piano funzionale. Citata per la prima volta tra le misure di sviluppo rurale, quale strumento di valorizzazione del territorio, quest’ultima è divenuta oggetto di innumerevoli leggi regionali, le quali, in assenza di una norma nazionale, si sono trovate dinnanzi alla difficoltà di doverne, persino, interpretare il concetto. In tal guisa, tali interventi normativi hanno finito per scontrarsi, prima con la Corte di giustizia e, poi, con la Corte costituzionale, perché emanati in violazione delle fondamenta del diritto europeo, tra cui, in modo particolare, la tutela della concorrenza. In questa prospettiva orientata esclusivamente alla valorizzazione del prodotto, della produzione e, dunque, del territorio, si è inserita la PAC e tutti gli atti europei aventi il precipuo diverso obiettivo di ottenere una filiera agroalimentare sostenibile. Le recenti leggi n. 30 e 61 del 2022, per un verso, possono essere apprezzate per il tentativo di dare maggiore chiarezza al sistema; per altro verso, si inseriscono nell’ambito di questo indirizzo evolutivo sulla sostenibilità senza, al contempo, prende- re in considerazione che la delimitazione della circolazione dei prodotti potrebbe non essere la forma più idonea a metterne in risalto le caratteristiche. Al contrario, queste ultime potrebbero trarre maggiore valorizzazione proprio dalla possibilità di essere conosciute oltre gli stretti confini regionali e/o nazionali, là dove sono già note e apprezzate. 

Filiere corte tra sostenibilità e valorizzazione del territorio

Maria Carlotta Rizzuto
2023-01-01

Abstract

Il tema della filiera corta ha subito un lungo percorso evolutivo sul piano funzionale. Citata per la prima volta tra le misure di sviluppo rurale, quale strumento di valorizzazione del territorio, quest’ultima è divenuta oggetto di innumerevoli leggi regionali, le quali, in assenza di una norma nazionale, si sono trovate dinnanzi alla difficoltà di doverne, persino, interpretare il concetto. In tal guisa, tali interventi normativi hanno finito per scontrarsi, prima con la Corte di giustizia e, poi, con la Corte costituzionale, perché emanati in violazione delle fondamenta del diritto europeo, tra cui, in modo particolare, la tutela della concorrenza. In questa prospettiva orientata esclusivamente alla valorizzazione del prodotto, della produzione e, dunque, del territorio, si è inserita la PAC e tutti gli atti europei aventi il precipuo diverso obiettivo di ottenere una filiera agroalimentare sostenibile. Le recenti leggi n. 30 e 61 del 2022, per un verso, possono essere apprezzate per il tentativo di dare maggiore chiarezza al sistema; per altro verso, si inseriscono nell’ambito di questo indirizzo evolutivo sulla sostenibilità senza, al contempo, prende- re in considerazione che la delimitazione della circolazione dei prodotti potrebbe non essere la forma più idonea a metterne in risalto le caratteristiche. Al contrario, queste ultime potrebbero trarre maggiore valorizzazione proprio dalla possibilità di essere conosciute oltre gli stretti confini regionali e/o nazionali, là dove sono già note e apprezzate. 
2023
Filiere corte Km zero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/104030
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