L'A., nel condividere l'assunto giurisprudenziale - secondo cui l'assenso scritto del procuratore della Repubblica, previsto dall'art. 3, comma 2, d.lgs. n. 106 del 2006, non é de jure condito condizione di ammissibilità della richiesta di misure cautelari personali presentata dal magistrato assegnatario del procedimento, nè di validità della conseguente ordinanza cautelare emessa dal giudice -, proietta l'analisi sul piano dello jus condendum connesso a quanto in punto stabilito in senso diametralmente opposto, nel disegno di legge governativo (adottato dal consiglio dei Ministri il 6 febbraio 2009) in materia di riforma del procedimento penale.
“Il dissenso del procuratore della Repubblica sulla richiesta di misura cautelare personale”
Andolina E
2010-01-01
Abstract
L'A., nel condividere l'assunto giurisprudenziale - secondo cui l'assenso scritto del procuratore della Repubblica, previsto dall'art. 3, comma 2, d.lgs. n. 106 del 2006, non é de jure condito condizione di ammissibilità della richiesta di misure cautelari personali presentata dal magistrato assegnatario del procedimento, nè di validità della conseguente ordinanza cautelare emessa dal giudice -, proietta l'analisi sul piano dello jus condendum connesso a quanto in punto stabilito in senso diametralmente opposto, nel disegno di legge governativo (adottato dal consiglio dei Ministri il 6 febbraio 2009) in materia di riforma del procedimento penale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.