Il contributo trae spunto da alcune pronunce della Corte costituzionale per rinnovare, all'attenzione della cultura giuridica, l’incidenza delle sopravvenienze sul giudizio di relatività dell'inadempimento delle obbligazioni. L’inesigibilità secondo buona fede viene costruita non come criterio di esonero della responsabilità, bensì come criterio di esclusione della doverosità della condotta. La clausola generale di buona fede, nella misura in cui concorre a determinare la condotta (prestazione e cooperazione) che ciascuna delle parti del rapporto è chiamata a porre in essere, in concreto, al tempo dell’esecuzione, trasferisce dal momento della fonte a quello della sua attuazione l’equilibrio tra interessi perseguiti e interessi sacrificati, consegnato nel singolo programma di cui si compone la concreta obbligazione.
Equilibrio e meritevolezza nel rapporto obbligatorio (a proposito della inesigibilità della prestazione)
ROMANO G
2007-01-01
Abstract
Il contributo trae spunto da alcune pronunce della Corte costituzionale per rinnovare, all'attenzione della cultura giuridica, l’incidenza delle sopravvenienze sul giudizio di relatività dell'inadempimento delle obbligazioni. L’inesigibilità secondo buona fede viene costruita non come criterio di esonero della responsabilità, bensì come criterio di esclusione della doverosità della condotta. La clausola generale di buona fede, nella misura in cui concorre a determinare la condotta (prestazione e cooperazione) che ciascuna delle parti del rapporto è chiamata a porre in essere, in concreto, al tempo dell’esecuzione, trasferisce dal momento della fonte a quello della sua attuazione l’equilibrio tra interessi perseguiti e interessi sacrificati, consegnato nel singolo programma di cui si compone la concreta obbligazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.