Introduzione: Al fine di contenere la diffusione della pandemia da Covid- 19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato l’utilizzo di dispositivi di protezione del viso negli spazi pubblici. I nostri volti forniscono le informazioni chiave dell’identità personale, ma anche dati che supportano la comprensione del linguaggio parlato, nonché informazioni sullo stato emotivo. Ancora pochi sono gli studi che hanno indagato come l’utilizzo della mascherina possa interferire nell’adeguato riconoscimento delle emozioni altrui e se ci possano essere differenze tra fasce d’età. Le mascherine coprono la metà inferiore del viso, consentendo agli occhi, alle sopracciglia e alla fronte di rimanere visibili. Sebbene in generale gli uomini siano particolarmente sensibili agli occhi e da essi spesso derivino informazioni sufficienti per accurate inferenze emotive, nei casi di configurazioni ambigue essi dirigono la loro attenzione anche verso altre parti del viso per una maggiore chiarezza. L’obiettivo del presente studio è indagare se indossare la mascherina possa significativamente influenzare la capacità di riconoscere le emozioni e se ci siano differenze relative all’età. Metodo: Hanno partecipato alla ricerca 131 soggetti: 42 bambini tra i 10 e i 14 anni, 44 adolescenti tra i 15 e i 17 anni, 45 giovani dai 20 ai 25 anni. Un set di 36 stimoli è stato presentato in maniera randomica a ciascun partecipante: sei immagini di tre emozioni diverse (tristezza, rabbia e felicità) sono state mostrate con e senza mascherina. Metà delle presentazioni si riferivano a stimoli su volti maschili e l’altra metà su volti femminili. Risultati: L’accuratezza nel riconoscimento degli stimoli emotivi è stata analizzata tramite un’Anova a misure ripetute con le variabili Emozione (x3; tristezza, rabbia, felicità) e Mascherina (x2; con e senza) come fattori entro i soggetti e la variabile Gruppo d’età (x3; bambini, adolescenti e giovani) come fattore fra i soggetti. I risultati hanno messo in evidenza un effetto significativo sia delle Emozioni [F(2, 127) = 91.83; p < .001], con la “felicità” quale emozione più facilmente riconoscibile, che della Mascherina [F(1, 128) = 71.02; p < .001], con prestazioni migliori nella condizione “senza”. Significativi sono risultati anche gli effetti di interazione Emozione x Gruppo, con gli adolescenti che hanno avuto le migliori prestazioni nel riconoscimento di rabbia e tristezza, con e senza mascherina. Discussione: I risultati del presente studio evidenziano come l’utilizzo della mascherina possa influenzare il riconoscimento delle emozioni facciali e mette in luce interessanti differenze in merito alla tipologia di emozione e alle diverse fasce evolutive.

Riconoscere le emozioni al tempo del Covid: Analisi delle differenze evolutive

Marco Cannavò;
2021-01-01

Abstract

Introduzione: Al fine di contenere la diffusione della pandemia da Covid- 19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato l’utilizzo di dispositivi di protezione del viso negli spazi pubblici. I nostri volti forniscono le informazioni chiave dell’identità personale, ma anche dati che supportano la comprensione del linguaggio parlato, nonché informazioni sullo stato emotivo. Ancora pochi sono gli studi che hanno indagato come l’utilizzo della mascherina possa interferire nell’adeguato riconoscimento delle emozioni altrui e se ci possano essere differenze tra fasce d’età. Le mascherine coprono la metà inferiore del viso, consentendo agli occhi, alle sopracciglia e alla fronte di rimanere visibili. Sebbene in generale gli uomini siano particolarmente sensibili agli occhi e da essi spesso derivino informazioni sufficienti per accurate inferenze emotive, nei casi di configurazioni ambigue essi dirigono la loro attenzione anche verso altre parti del viso per una maggiore chiarezza. L’obiettivo del presente studio è indagare se indossare la mascherina possa significativamente influenzare la capacità di riconoscere le emozioni e se ci siano differenze relative all’età. Metodo: Hanno partecipato alla ricerca 131 soggetti: 42 bambini tra i 10 e i 14 anni, 44 adolescenti tra i 15 e i 17 anni, 45 giovani dai 20 ai 25 anni. Un set di 36 stimoli è stato presentato in maniera randomica a ciascun partecipante: sei immagini di tre emozioni diverse (tristezza, rabbia e felicità) sono state mostrate con e senza mascherina. Metà delle presentazioni si riferivano a stimoli su volti maschili e l’altra metà su volti femminili. Risultati: L’accuratezza nel riconoscimento degli stimoli emotivi è stata analizzata tramite un’Anova a misure ripetute con le variabili Emozione (x3; tristezza, rabbia, felicità) e Mascherina (x2; con e senza) come fattori entro i soggetti e la variabile Gruppo d’età (x3; bambini, adolescenti e giovani) come fattore fra i soggetti. I risultati hanno messo in evidenza un effetto significativo sia delle Emozioni [F(2, 127) = 91.83; p < .001], con la “felicità” quale emozione più facilmente riconoscibile, che della Mascherina [F(1, 128) = 71.02; p < .001], con prestazioni migliori nella condizione “senza”. Significativi sono risultati anche gli effetti di interazione Emozione x Gruppo, con gli adolescenti che hanno avuto le migliori prestazioni nel riconoscimento di rabbia e tristezza, con e senza mascherina. Discussione: I risultati del presente studio evidenziano come l’utilizzo della mascherina possa influenzare il riconoscimento delle emozioni facciali e mette in luce interessanti differenze in merito alla tipologia di emozione e alle diverse fasce evolutive.
2021
9788899068578
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12317/77945
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